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FIGC: Tavecchio si è dimesso, entro 90 giorni le elezioni

(daniele amadasi)  Se il buongiorno di vede dal mattino, possiamo dire che in casa FIGC con le odierne dimissioni di Carlo Tavecchio, che fanno seguito a quelle di Gian Piero Ventura, si può finalmente e speriamo sul serio, iniziare a voltare pagina.

Questa la notizia auspicata da molti ma prevista quasi da nessuno scaturita al termine del Consiglio di questa mattina della Federazione Italiana Gioco Calcio che ha visto rassegnare le dimissioni dal proprio Presidente. Così dopo la debacle mondiale “costata” il posto a Ventura è arrivato anche l’addio di Tavecchio, numero uno Federale.
A livello di Calcioparlando.com avevamo chiesto l’azzeramento dei vertici istituzionali e politici del pallone italiano ed ammettiamo che i primi passi si stanno vedendo, seppure c’è ancora e molto da fare.

In primis il probabile ed anche inevitabile commissariamento della FIGC in attesa delle elezioni del nuovo Presidente Federale da indire entro 90 giorni ed in seconda istanza la formalizzazione del nuovo consiglio direttivo in accordo alle linee guida approvate già nello scorso mese di settembre.

Soddisfatto per l’esito dei soli quindici minuti o poco più dell’odierno consiglio federale, il Presidente del Coni Giovanni Malagò, espressosi nei giorni scorsi a favore di un radicale cambiamento, mentre l’ormai ex numero uno della Federcalcio, Carlo Tavecchio, come riportato dall’Agenzia Ansa, ha espresso una serie di dichiarazioni polemiche parlando di sciacallaggio mediatico e politico all’interno della massima istituzione calcistica nazionale.

Nazionale: Ventura licenziato con lauta buona uscita

(daniele amadasi)  Nel Mondo ed in Italia sopratutto non si riesce mai a porre un limite all’indecenza e così da ieri sera grazie ad una vergognosa ed indegna buona uscita di 700’000,00 €uro, Gian Piero Ventura non è più l’allenatore della Nazionale Italiana.

Con questo costo aggiuntivo al danno economico per la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018 si è chiusa la post due giorni di Italia-Svezia, archiviata purtroppo solo con l’allontanamento di uno dei principali colpevoli della disfatta azzurra, considerando che i vertici federali, a partire dal proprio uno Carlo Tavecchio, rimarranno attaccati alle poltrone della politica del calcio.
Licenziamento di Ventura a parte, il concetto di “chi sbaglia paga” estraneo ai piani alti della politica e dei poteri forti, è riuscito a passare anche ieri al termine del Consiglio Federale che tornerà a riunirsi il prossimo lunedì 27 novembre per iniziare a mettere le basi su chi sarà il nuovo allenatore della nazionale italiana.

Nomi più o meno autorevoli a parte, considerando come esempi principali le candidatura di Carlo Ancelotti e Walter Mazzarri, la cosa che preme al calcio italiano sono le riforme, necessarie ed indispensabili che dovrebbero essere programmate e realizzate, ma delle quali non si sente quasi parlare.
Creazioni di centri federali, di allenatore e selezionatori in grado di svolgere al meglio il ruolo del commissario tecnico e non del coach giornaliero di campo, riduzione del numero di squadre di Serie A, creazione del campionato delle riserve, incentivi economici per le squadre che impiegano un maggior numero di giocatori italiani, radiazione delle società calcistiche che tesserano allenatori e giocatori ingaggiati attraverso sponsor esterni con la netta violazione del principio della meritocrazia, indispensabile per ridare dignità e valore tecnico e tattico alla nostra nazionale.

Presupposti ed ABC del calcio che dovranno insieme al lavoro del nuovo commissario tecnico rilanciare l’Italia nelle due prossime edizioni internazionali targate Euro 2020 e Mondiali 2022 ed i propri club a livello Uefa sia in Champions che in Europa League considerando che dal trionfo dell’Inter nell’edizione 2009-2010 della UCL abbiamo ottenuto solo due secondi posti con la Juventus nelle edizioni 2014-2015 e 2016-2017 della stessa Champions, mentre a livello di nazionale le esperienze nei Mondiali 2010 e 2014 si erano archiviate già al termine della fase eliminatoria.

Fallimento Mondiale per l’Italia che deve azzerare i propri vertici

(daniele amadasi)  L’italia non disputerà l’edizione dei Mondiali di Russia 2018. Questo l’amaro verdetto scaturito alle 22.40 di ieri sera, lunedì 13 novembre, al termine della gara di ritorno degli spareggi mondiali andata in scena al Giuseppe Meazza in San Siro di Milano davanti a 73’000 spettatori.

Dopo lo 0-1 di venerdì scorso alla Friends Arena di Stoccolma, l’Italia di Mister Ventura non è riuscita ad andare ieri oltre lo 0-0 interno contro la Svezia, mancando per la seconda volta nella sua storia, dopo quella di Svezia 1958, l’appuntamento per la qualificazione mondiale a Russia 2018.
L’errore principale della nostra nazionale è stato quello di arrivare con l’acqua alla gola all’ultimo appuntamento decisivo per l’approdo ai mondiali, considerando che dopo la netta sconfitta di Madrid contro la Spagna (0-3) si doveva programmare al meglio la preparazione in vista degli spareggi, avendo avuto a disposizione due mesi di tempo.

Invece Mister Ventura, principale colpevole di questa disfatta, nel momento decisivo della stagione azzurra ha perso di lucidità, cancellando il lavoro di due anni e presentando nelle due sfide contro la Svezia un modulo diverso ed una serie di interpreti esterni al gruppo e buttati nella mischia senza alcuna preparazione tattica.
Le recriminazione di essere stati esclusi per una sfortunata autorete di De Rossi nella gara di andata e per avere dominato in lungo ed in largo la sfida di ritorno creando numerose occasioni da gol, non devono avere la meglio sul giudizio finale negativo di una nazionale che in 180 minuti non è riuscita a superare la retroguardia svedese in almeno una circostanza. Se non segni è giusto che non vai in Russia e che resti a casa davanti alla televisione a vedere i mondiali.

Personalmente lascio da parte certi aggettivi scomodati in maniera impropria perchè le vere tragedie in Italia riguardano altri settori del nostro paese, a partire dalle popolazioni terremotate ancora in attesa di vedere risolta la loro situazione, passando per la crisi lavorativa e finendo con gli immancabili e quotidiani scandali politici. Piuttosto da parte mia e da italiano posso dare a livello lavorativo la solidarietà ai dipendenti dell’Ikea, costretti anche oggi e di sicuro senza molta voglia a vestire la divisa gialloblu con i colori della Svezia.

In conclusione ed in attesa delle dimissioni di Gian Piero Ventura, fresco di rinnovo sino a luglio del 2020, mi attenderei anche un azzeramento dei vertici federali, seppure da buoni politicanti del pallone dubito che siano in grado di assumersi proprie colpe.
Per cui attendiamoci un altro super ingaggio milionario di un nuovo commissario tecnico che riesca almeno a farci qualificare per l’edizione di Euro 2020, consolandoci nel ricordo che nelle due precedenti edizioni mondiali di Sudafrica 2010 e Brasile 2014 l’Italia aveva disputato solo 6 gare complessive e che quindi verosimilmente ci siamo perso poco di azzurro a Russia 2018 !!!

Speciale Atalanta: presentato il progetto del nuovo stadio

(daniele amadasi)  Dopo la Juventus con lo Stadium di Torino, l’Udinese con la Dacia Arena ed il Sassuolo con il Mapei di Reggio Emilia, anche l’Atalanta Bergamasca Calcio avrà il suo stadio, portando a quattro il numero dei club della massima serie ad avere un cosiddetto “stadio di proprietà”.

Nel corso della giornata di ieri, giovedì 9 novembre, difatti il club neroazzurro orobico ha presentato e svelato alla stampa il progetto del nuovo stadio e le tempistiche connesse per la realizzazione della nuova casa Dea che dovrebbe diventare realtà a partire dalla seconda parte della stagione 2020-2021.
Difatti la fine dei lavori che riguarderanno anche l’area antistante allo stadio di Bergamo è fissata per la fine del 2020, considerando una durata del cantiere pari a 30 mesi (giugno 2018 – dicembre 2020).
Trentacinque milioni di €uro il costo complessivo dei lavori per la realizzazione del nuovo stadio dell‘Atalanta considerando l’upgrading delle due tribune centrali e l’edificazione ex novo delle due curve, che porteranno ad avere una capienza complessiva pari a 24’000 posti.

A meno di un mese dal suo centodecimo compleanno, considerando che l’ABC è stata fondata il 17 ottobre del 1908, la Famiglia Percassi, proprietaria del club, ha voluto quindi ufficializzare questo nuovo progetto che porterà la città di Bergamo e la tifoseria neroazzurra ad avere un nuovo stadio omologato anche a livello Uefa, consentendo di fatto ai propri giocatori di non dover più emigrare in altre piazze per disputare gare interne di coppe europee, come avviene ad esempio quest’anno a Reggio Emilia  con l’Europa League.