(daniele amadasi) Nel Mondo ed in Italia sopratutto non si riesce mai a porre un limite all’indecenza e così da ieri sera grazie ad una vergognosa ed indegna buona uscita di 700’000,00 €uro, Gian Piero Ventura non è più l’allenatore della Nazionale Italiana.
Con questo costo aggiuntivo al danno economico per la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018 si è chiusa la post due giorni di Italia-Svezia, archiviata purtroppo solo con l’allontanamento di uno dei principali colpevoli della disfatta azzurra, considerando che i vertici federali, a partire dal proprio uno Carlo Tavecchio, rimarranno attaccati alle poltrone della politica del calcio.
Licenziamento di Ventura a parte, il concetto di “chi sbaglia paga” estraneo ai piani alti della politica e dei poteri forti, è riuscito a passare anche ieri al termine del Consiglio Federale che tornerà a riunirsi il prossimo lunedì 27 novembre per iniziare a mettere le basi su chi sarà il nuovo allenatore della nazionale italiana.
Nomi più o meno autorevoli a parte, considerando come esempi principali le candidatura di Carlo Ancelotti e Walter Mazzarri, la cosa che preme al calcio italiano sono le riforme, necessarie ed indispensabili che dovrebbero essere programmate e realizzate, ma delle quali non si sente quasi parlare.
Creazioni di centri federali, di allenatore e selezionatori in grado di svolgere al meglio il ruolo del commissario tecnico e non del coach giornaliero di campo, riduzione del numero di squadre di Serie A, creazione del campionato delle riserve, incentivi economici per le squadre che impiegano un maggior numero di giocatori italiani, radiazione delle società calcistiche che tesserano allenatori e giocatori ingaggiati attraverso sponsor esterni con la netta violazione del principio della meritocrazia, indispensabile per ridare dignità e valore tecnico e tattico alla nostra nazionale.
Presupposti ed ABC del calcio che dovranno insieme al lavoro del nuovo commissario tecnico rilanciare l’Italia nelle due prossime edizioni internazionali targate Euro 2020 e Mondiali 2022 ed i propri club a livello Uefa sia in Champions che in Europa League considerando che dal trionfo dell’Inter nell’edizione 2009-2010 della UCL abbiamo ottenuto solo due secondi posti con la Juventus nelle edizioni 2014-2015 e 2016-2017 della stessa Champions, mentre a livello di nazionale le esperienze nei Mondiali 2010 e 2014 si erano archiviate già al termine della fase eliminatoria.