Supercoppa Italiana 2023: da stasera la Final Four con Inter, Napoli, Lazio e Viola

(daniele amadasi)  Prenderà il via questa sera, giovedì 18 gennaio, alle ore 20.00 italiane al King Saud University Stadium (impianto da 25’000 posti a sedere realizzato fra il 2011 ed il 2015 per una spesa complessiva di 31 milioni di €uro,  ndr) di Rihad in Arabia Saudita, la Final Four della Supercoppa Italiana 2023, nel nuovo formato caratterizzato oltre che dalla presenza di 4 squadre da un montepremi totale di 23 milioni di €uro, di cui 7 riservati alla formazione vincitrice.

Senza la presenza di Juventus e Milan, per lo stupore dei media e degli appassionati arabi di calcio, la Supercoppa Italiana sarà contesa  da Napoli ed Inter, in qualità di vincitori delle edizioni 2023-2024 del campionato e della Coppa Italia, e da Lazio e Fiorentina, seconde e rispettive classificate nelle due suddette competizioni.

Final Four organizzata mediante la disputa di due seminali, Napoli-Fiorentina giovedì 18 gennaio ed Inter-Lazio venerdì 19 gennaio, ed a seguire della finalissima, programmata per lunedì 22 gennaio, con i favori dei pronostici all’Inter, attuale capolista della Serie “A” con due lunghezze sulla Juventus e vincitrice della passata edizione 2022 disputata anch’essa a Rihad.
Di contro Napoli, Lazio e Fiorentina svolgeranno il classico ruolo delle outisder di una manifestazione che vedrà le tre gare trasmesse in diretta televisiva su Canale 5, per via dell’acquisizione dei diritti sportivi da parte di Mediaset.

L’aggiornato albo d’oro della Supercoppa Italiana.
9 successi: Juventus (1995, 1997, 2002, 2003, 2012, 2013, 2015, 2018 e 2021) e Milan (1988, 1992, 1993, 1994, 2004, 2011 e 2016).
7 successi: Inter (1989, 2005, 2006, 2008, 2010, 2021 e 2022).
5 successi: Lazio (1998, 2000, 2009, 2017 e 2019).
2 successi: Napoli (1990 e 2014) e Roma (2001 e 2007).
1 successo: Fiorentina (1996), Parma (1999) e Sampdoria (1991).

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Roma e la fine ingloriosa di Mourinho

(daniele amadasi)  L’avventura di Josè Mourinho alla guida tecnica della Roma è terminata ieri mattina, martedì 16 gennaio 2024, alle ore 9.30 quando la società giallorossa presieduta dall’imprenditore statunitense Thomas Daniel Friedkin ha dato a mezzo stampa il bernservito senza preavviso e con effetto immediato al portoghese ed al suo intero staff tecnico. 

Le cronache romane parlano di un incontro tutt’altro che amichevole tra Friedkin e Mourinho iniziato già alle ore 8.00 del mattino e durato meno dei classici 90 minuti di una partita ma che hanno sentenziato la fine ingloriosa dell’avventura in giallorosso dell’ormai ex Special One.

A livello di risultati sportivi, dopo essere stato salvato dal dimissionario Tiago Pinto (che dal 3 febbraio non ricoprirà più la carica di general manager della Roma) nei due post gara di Budapest (Finale di Uefa Europa League persa ai rigori contro il Siviglia ma caratterizzata dalla caccia all’uomo mediatica di Mourinho nei confronti dell’arbitro inglese Anthony Taylor) e Genova (4-1 in campionato contro il Genoa nella quarta giornata di campionato), la panchina giallorossa del portoghese risulterà essere saltata dopo la sconfitta di domenica sera a San Siro contro il Milan per 3-1 nel match valevole per la ventesima giornata di una Serie “A” che vede i capitolini occupare l’attuale nono posto.
Sin dal giorno seguente la sconfitta di Milano si vociferava in casa Roma di una fiducia a termine per Mourinho di tre gare di campionato (Verona, Cagliari e Salernitana) e con nel mezzo la ricca amichevole infrasettimanale araba contro l’Al Shabab, con la possibilità in caso di nuovi mancati risultati sportivi positivi di un anticipato addio rispetto alla naturale scadenza del contratto di fine giugno.

Noi stessi come Redazione di Calcioparlando.com avevamo ieri alle ore 8.30 pubblicato un post segnalando che il termine temporale di fiducia sarebbe potuto essere quello di domenica 4 febbraio e che in tal caso di esonero di Mourinho il principale candidato alla sua sostituzione sarebbe stato Daniele De Rossi.
Un’ora dopo il nostro post è invece arrivata la notizia ufficiale: via Mourinho (destinato ora ad accettare un ricco contratto in Arabia), dentro De Rossi, l’ex Capitano Futuro, il secondo giocatore con più presenze nella storia della Roma dopo Francesco Totti.
Più che l’aspetto dei risultati sportivi veri e propri considerando che la Roma in due anni ha vinto la coppa europea di Serie “C” (la Uefa Conference League) e perso la finale della più quotata Uefa Europa League e che comunque l’attuale classifica vede ancora i giallorossi in corsa per la qualificazione alla prossima edizione della Champions League, a far pagare dazio al tecnico portoghese è il suo atteggiamento da capo popolo improntato sul coprire la realtà dei fatti distogliendo l’attenzione di una squadra che ha totale mancanza di gioco ed imbarazzanti limiti tecnici e tattici.
L’aver fatto tornare la gente allo stadio all’Olimpico, spesso sold-out nel corso delle ultime due stagioni, unitamente al suo attaccarsi e legarsi ai tifosi giallorossi non ha salvato Mourinho dal suo fallimento tecnico, il quinto consecutivo considerando i quattro precedenti esoneri da Real Madrid, dal Chelsea, dal Manchester United e dal Tottenham Hotspur che si contrappongono ai tempi d’oro in cui era l’allora Special One a dare il benservito da vincente a Porto ed Inter.

La scelta di affidare la panchina sino al 30 giugno 2024 a Daniele De Rossi, reduce a livello di guida tecnica dalla sola non fortunata esperienza di Ferrara nei quattro mesi passati alla Spal, è l’unica che la Famiglia Friedkin, considerando che la Vice-Presidenza è affidata a Ryan Friedkin figlio del Presidente Thomas, poteva fare evitando un insurrezione di massa e popolare della tifoseria giallorossa, da mesi vicina al tecnica e lontana dai giocatori accusati di scarso impegno ed attaccamento alla maglia.
Dopo avere diretto il suo primo allenamento ieri pomeriggio a Trigoria, l’ex Capitano Futuro esordirà sulla panchina giallorossa sabato 20 gennaio alle ore 18.00 nella sfida dell’Olimpico contro l’Hellas Verona che avrà al suo seguito Damiano Tommasi, ex compagno di squadra di Daniele De Rossi ed attuale Sindaco di Verona.
In palio per il nuovo allenatore della Roma una possibile conferma per la prossima stagione in caso di posizionamento finale di classifica con qualificazione diretta almeno alla prossima edizione dell’Europa League, considerando invece un super premio economico in caso di approdo alla Champions League edizione 2024-2025.

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Calciomercato: la lista della spesa della sessione invernale di gennaio 2024

(daniele amadasi)  Si è aperta oggi, martedì 2 gennaio, la sessione invernale 2024 del calciomercato che rimarrà aperta per 28 giorni, sino a martedì 30 gennaio.
Una sessione invernale di calciomercato condizionata dallo stop al cosiddetto “decreto crescita” da parte del Governo Italiano nella manovra di fine anno 2023 che non potrà permettere ai club di Serie “A” (ma non solo, ndr) di avere agevolazioni fiscali in tema di tassazioni per gli ingaggi di giocatori stranieri.

Nonostante questo però la lista della spesa dei maggiori club italiani è assai ricca, seppure con la tendenza della formula di semplici prestiti di 6 mesi rimandando a dopo al 30 giugno 2024 le eventuali clausole extra ingaggio relativi a diritti od obbligo di acquisto.

Lista generale della spesa generale che andiamo a presentare partendo dalla capolista Inter, ad un passo dall’ingaggio da Bruges dell’esterno canadese Tajon Trevor Buchanan, attualmente in forza ai belgi del Bruges. Per giungo e quindi in vista della prossima stagione invece Marotta sta già preparando il colpo Mehdi Taremi, 31.enne attaccante iraniano del Porto.
Dall’Inter alla Juventus seconda in classifica a meno due dai neroazzurri ad una giornata dal termine del girone di andata, con i bianconeri vogliosi di portare a Torino un centrocampista a scelta fra l’inglese Kalvin Phillips (Manchester City), il danese Pierre-Emile Hojbjerg (Tottenham Hotspur) e l’ucraino Heorhij Sudakov (Shakhatar Donetsk), oltre alla possibilità di reingaggiare Federico Bernardeschi (Toronto).
Rimanendo sul podio dell’attuale classifica di Serie “A” (Inter 45, Juventus 43, Milan 36) eccoci in casa Milan con i rossoneri che dopo aver fatto anticipare il ritorno di Matteo Gabbia dal prestito in Spagna al Villareral stanno provando a chiudere per l’attacco con uno fra Serhou Guirassy (Stoccarda) e Boulaye Dia (Salernitana).

Scorrendo la graduatoria della massima serie e saltando le due sorprese del campionato firmate da Fiorentina e Bologna, rispettivamente quarta e quinta a quota 33 e 31 punti, arriviamo ad analizzare le situazioni delle altre big ad oggi ritardate a livello di posizioni in classifica.
In casa Atalanta (sesta con 29 punti) dopo l’ingaggio dal Verona del difensore svedese Isak Hien si punta per il momento a vendere e non acquistare, provando a fare cassa con la cessione del richiestissimo centrocampista olandese Teun Koopmeiners.
Situazione opposta invece per Roma e Napoli (appaiate al settimo posto con 28 punti) con i giallorossi a caccia di un difensore (Leonardo Bonucci dell’Union Berlino, Trevoh Chalobah del West Ham e Thilo Kehrer del Chelsea i principali candidati) ed i partenopei di un difensore e di centrocampista con gli idendikit che puntano su Pasquale Mazzocchi della Salernitana e Lazar Samardžić dell’Udinese.

Big a parte la sessione invernale del calciomercato proverà a vedere come protagoniste le attuali ultime quattro formazioni della classifica (Verona e Cagliari 14 punti, Empoli 13 e Salernitana 12) al fine di ottenere quei rinforzi dati in partenza da altri lidi (Kevin Bonifazi dal Bologna, André Grégoire Defrel dal Sassuolo e José Luis Palomino dall’Atalanta) necessari per giocarsi al meglio la corsa salvezza ed anche quelle società pronte a monetizzare per importanti cessioni come nei casi del Bologna con l’attaccante olandese Joshua Orobosa Zirkzee, del Genoa con il difensore rumeno Radu Dragusin e del Verona con l’attaccante belga Cyril Ngonge.

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La Corte UE da ragione alla SuperLega ed affonda l’illegale monopolio Uefa

(daniele amadasi)  Questa mattina la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha emesso la propria sentenza sul ricorso presentato contro la Uefa da parte della SuperLega e della sua società di agenzia A22 Sport che ne detiene il marketing ammettendo la violazione delle norme in ambito di monopolio da parte dell’organo di governo che associa le federazioni calcistiche europee (UEFA).

Con l’odierna sentenza di natura legare, sportiva e politica che farà giurisprudenza e che dopo la cosiddetta “sentenza Bosman” andrà a rivoluzionare il calcio in Europa, la Corte di Giustizia UE ha confermato l’abuso di potere e la completa illegalità da parte della UEFA (e di conseguenza anche della FIFA) sia nell’esercitare un monopolio che nel condannare e punire le società che avevano aderito al progetto SuperLega.

Nata nell’aprile del 2021 su iniziativa di Real Madrid, Juventus e Barcellona, la SuperLega, aveva visto l’adesione complessiva di 12 club considerando anche la presenza di altri due club italiani (Inter e Milan), di un terzo spagnolo (Atlético Madrid) e di sei squadre inglesi (Arsenal,  Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham Hotspur).
Ridottasi a tre club dopo le minacce iniziali di sanzioni con la sola presenza di Real, Juve e Barca, la SuperLega aveva visto anche l’addio della squadra bianconera dopo le dure ritorsioni inflitte dall’Uefa per mano di Aleksander Čeferin, attuale Vice-Presidente Uefa ma ex  numero uno nei tempi in cui dichiarò guerra ad Andrea Agnelli, ex Presidente della Juventus, principale vittima della scure UEFA.

Rimasta con la sola rappresentanza di Real Madrid e Barcellona e guidata da Bernd Reichart, CEO di A22, la SuperLega porta a casa una vittoria giuridica, sportiva e politica, seppure con due anni e mezzo di ritardo di un progetto rimasto in vita solo a livello embrionale, lasciando ai posteri la scoperta degli effettivi cambiamenti che riguarderanno il calcio europeo a livello di club.

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