Copa Libertadores 2017: trionfano i brasiliani del Gremio

(daniele amadasi)  L’edizione 2017 della Copa Libertadores, la numero 58 in assoluta della versione sudamericana della Champions League, va alla formazione brasiliana del Gremio, che per la terza volta al cielo questo prestigioso trofeo, succedendo ai colombiani dell’Atlético Nacional, vincitore della scorsa edizione

Dopo essersi imposto in casa per 1-0 (83′ Cicero) all’Arena do Grêmio di Porto Alegre lo scorso 23 novembre nella finale di andata, nella notte italiana il Gremio ha concesso il bis superando in Argentina all’Estadio Néstor Díaz Pérez il Lanus per 2-1, al termine di una gara decisa di fatto già al termine del primo tempo.
Avanti per 2-0 all’intervallo grazie alle reti di Fernandinho (27′) e Luan (42′), la formazione brasiliana ha controllato senza problemi la contesa nel corso della ripresa, nonostante il rigore realizzato da Sand (72′) e l’inferiorità numerica negli ultimi minuti per l’espulsione di Ramiro (83′).

Così per la terza volta nella propria storia e per la 18.esima a livello di club brasiliano, il Gremio di Mister Renato Portaluppi si è laureato campione sudamericano ed ottenuto il pass per poter prendere al Mondiale per Club dove partirà favorito insieme al Real Madrid, vincitore della Uefa Champions League.

Di seguito l’albo d’oro della Copa Libertadores.
7 successi: Independiente (1964, 1965, 1972, 1973, 1974, 1975, 1984).
6 successi: Boca Juniors (1977, 1978, 2000, 2001, 2003, 2007).
5 successi:  Peñarol (1960, 1961, 1966, 1982, 1987). 
4 successi:  Estudiantes (1968, 1969, 1970, 2009).
3 successi. Gremio (1983, 1995, 2017),  Olimpia (1979, 1990, 2002), San Paolo (1992, 1993, 2005),  Nacional (1971, 1980, 1988),  River Plate (1986, 1996, 2015) e Santos (1962, 1963, 2011)
2 successi: Cruzeiro (1976, 1997), Internacional (2006, 2010) ed Atlético Nacional (1989, 2016).
1 successo: Palmeiras (1999), Colo-Colo (1991) , Racing Club (1967), San Lorenzo (2014), Argentinos Juniors (1985), Vélez Sarsfield (1994), Vasco da Gama (1998), Once Caldas (2004), LDU Quito (2008), Corinthians (2012), Atlético Mineiro (2013) e Flamengo (1981).

A livello di nazionalità sudamericana invece, le 58 edizioni della Copa Libertadores hanno visto complessivamente 24 successi di club dell’Argentina, 18 del Brasile, 8 dell’Uruguay,  3 di Paraguay e Colombia, 1 di Ecuador e Cile.

Qui Milan: dopo Marra, salta Montella, panchina a Gattuso

(daniele amadasi)  A fine settembre il Milan dopo un avvio di campionato non certo ottimale aveva trovato un primo capro espiatorio nel preparatore atletico Emanuele Marra, licenziato in tronco dopo tanti anni di servizio in rossonero.

Nel corso della mattinata di ieri invece, dopo lo 0-0 interno contro il Torino e con una classifica sempre più deficitaria (settimo posto in classifica a quota 20 punti alla pari di Bologna e ChievoVerona dopo 14 giornate di campionato), il Milan ha deciso di esonerare anche il proprio allenatore Vincenzo Montella, affidando la squadra a Gennaro Gattuso, attraverso il seguente comunicato stampa “AC Milan comunica l’esonero del Signor Vincenzo Montella dall’incarico di allenatore della Prima Squadra. Al Signor Montella vanno i più sentiti ringraziamenti per l’attività fin qui svolta con il suo staff per l’impegno, la serietà, la correttezza professionale. La conduzione tecnica della Squadra è affidata al Signor Gennaro Gattuso, che lascia il suo incarico di allenatore della Primavera, e al quale AC Milan rivolge i più calorosi auguri di buon lavoro.  Domani (oggi per chi legge” la Conferenza Stampa di presentazione presso la sede di allenamento di AC Milan a Milanello”.

E’ terminata quindi così dopo un anno e mezzo e con una Supercoppa Italiana in bacheca (dicembre 2016) l’avventura di Vincenzo Montella alla guida dei rossoneri, presa nell’estate del 2016 dopo le esperienze più o meno positive targate Fiorentina e Sampdoria. Al posto di Montella quindi arriva Gennaro Gattuso, classe 1978, che archiviata la sua prima esperienza italiana sulla panchina del Pisa (stagioni 2015-2016 e 2016-2017) era ritornato in rossonero in qualità di allenatore della formazione Primavera.

L’esordio in panchina di “ringhio” Gattuso, presentato oggi alla stampa, avverrà domenica 3 dicembre alle ore 12.30 al Vigorito di Benevento contro le streghe giallorosse ultime della classifica di Serie A e sinora sempre sconfitte in campionato.

FIGC: Tavecchio si è dimesso, entro 90 giorni le elezioni

(daniele amadasi)  Se il buongiorno di vede dal mattino, possiamo dire che in casa FIGC con le odierne dimissioni di Carlo Tavecchio, che fanno seguito a quelle di Gian Piero Ventura, si può finalmente e speriamo sul serio, iniziare a voltare pagina.

Questa la notizia auspicata da molti ma prevista quasi da nessuno scaturita al termine del Consiglio di questa mattina della Federazione Italiana Gioco Calcio che ha visto rassegnare le dimissioni dal proprio Presidente. Così dopo la debacle mondiale “costata” il posto a Ventura è arrivato anche l’addio di Tavecchio, numero uno Federale.
A livello di Calcioparlando.com avevamo chiesto l’azzeramento dei vertici istituzionali e politici del pallone italiano ed ammettiamo che i primi passi si stanno vedendo, seppure c’è ancora e molto da fare.

In primis il probabile ed anche inevitabile commissariamento della FIGC in attesa delle elezioni del nuovo Presidente Federale da indire entro 90 giorni ed in seconda istanza la formalizzazione del nuovo consiglio direttivo in accordo alle linee guida approvate già nello scorso mese di settembre.

Soddisfatto per l’esito dei soli quindici minuti o poco più dell’odierno consiglio federale, il Presidente del Coni Giovanni Malagò, espressosi nei giorni scorsi a favore di un radicale cambiamento, mentre l’ormai ex numero uno della Federcalcio, Carlo Tavecchio, come riportato dall’Agenzia Ansa, ha espresso una serie di dichiarazioni polemiche parlando di sciacallaggio mediatico e politico all’interno della massima istituzione calcistica nazionale.

Nazionale: Ventura licenziato con lauta buona uscita

(daniele amadasi)  Nel Mondo ed in Italia sopratutto non si riesce mai a porre un limite all’indecenza e così da ieri sera grazie ad una vergognosa ed indegna buona uscita di 700’000,00 €uro, Gian Piero Ventura non è più l’allenatore della Nazionale Italiana.

Con questo costo aggiuntivo al danno economico per la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018 si è chiusa la post due giorni di Italia-Svezia, archiviata purtroppo solo con l’allontanamento di uno dei principali colpevoli della disfatta azzurra, considerando che i vertici federali, a partire dal proprio uno Carlo Tavecchio, rimarranno attaccati alle poltrone della politica del calcio.
Licenziamento di Ventura a parte, il concetto di “chi sbaglia paga” estraneo ai piani alti della politica e dei poteri forti, è riuscito a passare anche ieri al termine del Consiglio Federale che tornerà a riunirsi il prossimo lunedì 27 novembre per iniziare a mettere le basi su chi sarà il nuovo allenatore della nazionale italiana.

Nomi più o meno autorevoli a parte, considerando come esempi principali le candidatura di Carlo Ancelotti e Walter Mazzarri, la cosa che preme al calcio italiano sono le riforme, necessarie ed indispensabili che dovrebbero essere programmate e realizzate, ma delle quali non si sente quasi parlare.
Creazioni di centri federali, di allenatore e selezionatori in grado di svolgere al meglio il ruolo del commissario tecnico e non del coach giornaliero di campo, riduzione del numero di squadre di Serie A, creazione del campionato delle riserve, incentivi economici per le squadre che impiegano un maggior numero di giocatori italiani, radiazione delle società calcistiche che tesserano allenatori e giocatori ingaggiati attraverso sponsor esterni con la netta violazione del principio della meritocrazia, indispensabile per ridare dignità e valore tecnico e tattico alla nostra nazionale.

Presupposti ed ABC del calcio che dovranno insieme al lavoro del nuovo commissario tecnico rilanciare l’Italia nelle due prossime edizioni internazionali targate Euro 2020 e Mondiali 2022 ed i propri club a livello Uefa sia in Champions che in Europa League considerando che dal trionfo dell’Inter nell’edizione 2009-2010 della UCL abbiamo ottenuto solo due secondi posti con la Juventus nelle edizioni 2014-2015 e 2016-2017 della stessa Champions, mentre a livello di nazionale le esperienze nei Mondiali 2010 e 2014 si erano archiviate già al termine della fase eliminatoria.