Fallimento Mondiale per l’Italia che deve azzerare i propri vertici

(daniele amadasi)  L’italia non disputerà l’edizione dei Mondiali di Russia 2018. Questo l’amaro verdetto scaturito alle 22.40 di ieri sera, lunedì 13 novembre, al termine della gara di ritorno degli spareggi mondiali andata in scena al Giuseppe Meazza in San Siro di Milano davanti a 73’000 spettatori.

Dopo lo 0-1 di venerdì scorso alla Friends Arena di Stoccolma, l’Italia di Mister Ventura non è riuscita ad andare ieri oltre lo 0-0 interno contro la Svezia, mancando per la seconda volta nella sua storia, dopo quella di Svezia 1958, l’appuntamento per la qualificazione mondiale a Russia 2018.
L’errore principale della nostra nazionale è stato quello di arrivare con l’acqua alla gola all’ultimo appuntamento decisivo per l’approdo ai mondiali, considerando che dopo la netta sconfitta di Madrid contro la Spagna (0-3) si doveva programmare al meglio la preparazione in vista degli spareggi, avendo avuto a disposizione due mesi di tempo.

Invece Mister Ventura, principale colpevole di questa disfatta, nel momento decisivo della stagione azzurra ha perso di lucidità, cancellando il lavoro di due anni e presentando nelle due sfide contro la Svezia un modulo diverso ed una serie di interpreti esterni al gruppo e buttati nella mischia senza alcuna preparazione tattica.
Le recriminazione di essere stati esclusi per una sfortunata autorete di De Rossi nella gara di andata e per avere dominato in lungo ed in largo la sfida di ritorno creando numerose occasioni da gol, non devono avere la meglio sul giudizio finale negativo di una nazionale che in 180 minuti non è riuscita a superare la retroguardia svedese in almeno una circostanza. Se non segni è giusto che non vai in Russia e che resti a casa davanti alla televisione a vedere i mondiali.

Personalmente lascio da parte certi aggettivi scomodati in maniera impropria perchè le vere tragedie in Italia riguardano altri settori del nostro paese, a partire dalle popolazioni terremotate ancora in attesa di vedere risolta la loro situazione, passando per la crisi lavorativa e finendo con gli immancabili e quotidiani scandali politici. Piuttosto da parte mia e da italiano posso dare a livello lavorativo la solidarietà ai dipendenti dell’Ikea, costretti anche oggi e di sicuro senza molta voglia a vestire la divisa gialloblu con i colori della Svezia.

In conclusione ed in attesa delle dimissioni di Gian Piero Ventura, fresco di rinnovo sino a luglio del 2020, mi attenderei anche un azzeramento dei vertici federali, seppure da buoni politicanti del pallone dubito che siano in grado di assumersi proprie colpe.
Per cui attendiamoci un altro super ingaggio milionario di un nuovo commissario tecnico che riesca almeno a farci qualificare per l’edizione di Euro 2020, consolandoci nel ricordo che nelle due precedenti edizioni mondiali di Sudafrica 2010 e Brasile 2014 l’Italia aveva disputato solo 6 gare complessive e che quindi verosimilmente ci siamo perso poco di azzurro a Russia 2018 !!!

Speciale Atalanta: presentato il progetto del nuovo stadio

(daniele amadasi)  Dopo la Juventus con lo Stadium di Torino, l’Udinese con la Dacia Arena ed il Sassuolo con il Mapei di Reggio Emilia, anche l’Atalanta Bergamasca Calcio avrà il suo stadio, portando a quattro il numero dei club della massima serie ad avere un cosiddetto “stadio di proprietà”.

Nel corso della giornata di ieri, giovedì 9 novembre, difatti il club neroazzurro orobico ha presentato e svelato alla stampa il progetto del nuovo stadio e le tempistiche connesse per la realizzazione della nuova casa Dea che dovrebbe diventare realtà a partire dalla seconda parte della stagione 2020-2021.
Difatti la fine dei lavori che riguarderanno anche l’area antistante allo stadio di Bergamo è fissata per la fine del 2020, considerando una durata del cantiere pari a 30 mesi (giugno 2018 – dicembre 2020).
Trentacinque milioni di €uro il costo complessivo dei lavori per la realizzazione del nuovo stadio dell‘Atalanta considerando l’upgrading delle due tribune centrali e l’edificazione ex novo delle due curve, che porteranno ad avere una capienza complessiva pari a 24’000 posti.

A meno di un mese dal suo centodecimo compleanno, considerando che l’ABC è stata fondata il 17 ottobre del 1908, la Famiglia Percassi, proprietaria del club, ha voluto quindi ufficializzare questo nuovo progetto che porterà la città di Bergamo e la tifoseria neroazzurra ad avere un nuovo stadio omologato anche a livello Uefa, consentendo di fatto ai propri giocatori di non dover più emigrare in altre piazze per disputare gare interne di coppe europee, come avviene ad esempio quest’anno a Reggio Emilia  con l’Europa League.

Andrea Pirlo si ritira ed il mondo del calcio saluta il Maestro

(daniele amadasi)  Dopo 23 anni di una strepitosa carriera Andrea Pirlo da Fiero ha deciso di appendere le scarpette al fatidico chiodo e di lasciare il calcio giocato.

Nato in provincia di Brescia il 19  maggio 1979 e cresciuto calcisticamente nella prima squadra delle rondinelle, dopo quattro anni al Brescia (1994-1998), Pirlo si è accasato all’Inter non trovando fortuna e disputando solo 22 gare con la maglia neroazzurra nell’arco di due stagioni (1998-1999 e 2000-2001) caratterizzate dai prestiti in corso prima alla Reggina (1999-2001) e poi al Brescia (2000-2001).
Cambiato maglia cittadina sotto la sponda dei Navigli, passando al Milan, è arrivata in rossonero l’esplosione e la consacrazione del Maestro Pirlo durata un intero decennio (2001-2011).
Dato per finito dalla critica calcistica e dall’ambiente rossonero, il regista Andrea Pirlo ha trovato una vera e propria seconda vita sportiva con la Juventus nel quadriennio 2011-2015 coinciso con il ritorno dei bianconeri al vertice del calcio italiano e non solo.
Nelle ultime due stagioni infine l’avventura nordamerica oltreoceano in MLS League con la maglia dei New York City, l’ultima ufficiale del Maestro Pirlo.

Ventitré anni di carriera dicevamo per Andrea Pirlo caratterizzati da una trasformazione a livello di ruolo passando dall’iniziale 10 in versione trequartista dietro le punte ad un moderno 4 o 6 in stile regista difensivo davanti alla difesa e da un palmares che parla da solo: 6 scudetti (2003-2004 e 2010-2011 con il Milan, 2011-2012, 2012-2013, 2013-2014 e 2014-2015 con la Juventus), 2 Coppe Italia (2002-2003 con il Milan e 2014-2015 con la Juventus), 3 Supercoppe Italiane (2004 con il Milan, 2012 e 2013 con la Juventus), 2 Uefa Champions League (2002-2003 e 2006-2007 con il Milan), 2 Supercoppe Europee (2003 e 2007 con il Milan), 1 Coppa del Mondo per Cub (2007), 1 Campionato Europeo per Nazioni Under-21 (nel 2000 in Slovacchia), 1 Mondiale Fifa per Nazioni (nel 2006 in Germania).

Innumerevoli anche i riconoscimenti individuali vinti in carriera da Pirlo come il titolo marcatori nel campionato europeo under-21 del 2000 in Slovacchia, il premio come miglior giocatore della finalissima dei Campionati del Mondo del 2006 in Germania ed il premio alla carriera per calciatori al Globe Soccer Awards del 2015.