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Qui Milan: calciomercato chiuso con un 9 in pagella

(daniele amadasi)   Voto nove al calciomercato estivo 2017 del Milan con il duo Fassone-Mirabelli che ha di fatto consegnato nella mani di Vincenzo Montella un’intera nuova squadra, considerando che almeno sette di questi dieci andranno a comporre l’undici titolare.
Quattro difensori (Musacchio dal Villareal, Rodriguez dal Wolfsburg, Bonucci dalla Juventus e Conti dall’Atalanta),  tre centrocampisti (Kessiè dall’Atalanta, Biglia dalla Lazio e Calhanoglu dal Bayer Leverkuseun) e tre attaccanti (Borini dal Sunderland, Andrè Silva dal Porto e Kalinic dalla Fiorentina) i magnifici dieci acquisti della fragorosa campagna acquisti di un Milan portatosi avanti a livello di investimenti anche per le prossime stagione, considerando la mannaia che arriverà nel corso del 2018 da parte dell’Uefa per via dello sforamento dei parametri relativi al fair play finanziario.

Una strategia di calciomercato però ben calcolata dal Milan proiettato al termine della prossima stagione a non mancare e fallire l’obiettivo primario, ovvero il ritorno a disputare la Champions League, da centrare classificandosi fra le prime quattro della Serie “A” oppure vincendo l’Europa League. Due strade con un unico obiettivo, da ottenere senza se e senza ma, proseguendo sull’ottima strada intrapresa nel corso delle prime due giornate di campionato e dei due turni preliminari europei con ammissione alla fase finale a gironi della seconda coppa continentale per club.

Con queste premesse e ripartendo da un 4-4-2 che a livello di formazione tipo vede la presenza di Donnarumma, Rodriguez, Bonucci, Romagnoli, Conti, Bonaventura, Biglia, Kessie, Suso, Kalinic e Calhanoglu il Milan di Montella nel corso della stagione proverà a cambiare modulo tattico passando al 3-5-2 o al 3-4-1-2 e facendo si che nella sua nuova squadra possa trovare sempre più spazio anche la sorprendente ma bella realtà chiamata Patrick Cutrone, già autore di 4 reti stagionali fra campionato ed Europa League.

Qui Inter: il resoconto mercato di Andrea Bosio

Qui Inter: il resoconto mercato di Andrea Bosio

(andrea bosio)  Renato Ranucci, in arte Renato Rascel, noto attore, ballerino, comico e cantante scomparso nel lontano 1991, inventò la famosa frase: “La Roma non si discute, si ama!”.
Un’asserzione che venne fatta propria anche dai sostenitori delle altre squadre per sottolineare l’enorme quantità di amore che si riversa, a prescindere, nel rapporto con la squadra del cuore.
Un detto che, nonostante sia stato pronunciato in assoluta buona fede, ha fatto però più danni della grandine. In epoca di social (contenitore da me non amato e cassa di risonanza attualmente non sfruttata, per usare un eufemismo, nel migliore dei modi), non è affatto difficile imbattersi in schiere di tifosi che si ergono a paladini del vero tifo, sempre pronti a “contestare i contestatori” che vengono percepiti come autentiche serpi in seno da debellare.
Personalmente ho sempre fatto parte di coloro che, proprio perchè innamorati della propria squadra, pensano sia doveroso mettere in risalto le magagne anzichè girare la testa dall’altra parte e far finta che tutto vada sempre bene.
E’ dovere del buon tifoso, chiaramente in modo propositivo, con conoscenza e coscenza di quel che si dice e non un tanto al chilo, protestare se le cose non vanno come dovrebbero andare.

Ciò detto, oggi 1 settembre 2017, il tifoso dell’Inter ha tutto il diritto/dovere di essere quantomeno deluso. Dopo anni, finalmente, si può ripartire con una buona base tecnica e un allenatore all’altezza del blasone ma, nonostante lo stimolo dell’ottimo avvio in campionato, la società ha pensato “bene” di non puntellare a dovere la squadra, facendosi scappare dei calciatori che ci avrebbero permesso sia di fare il definitivo salto di qualità sia di completare la rosa.
Dopo i buonissimi acquisti dei due centrocampisti Borja Valero e Vecino, del centrale Skriniar e dei due promettenti laterali Cancelo e Dalbert, sarebbe bastato davvero poco. Se a questo aggiungiamo che le cessioni (13!) hanno fruttato un discreto tesoretto e che il bilancio è tornato su binari decisamente in linea con il FPF (Fair Play Finanziario, ndr), si fa fatica a capire come sia possibile che l’unico acquisto degli ultimi giorni sia stato il giovane Karamoh.
Anche perchè la società all’inizio del mercato, aveva fatto capire ben altro e questo elemento inevitabilmente ha lasciato molti con l’amaro in bocca. Errore da non ripetere in futuro e che evidenzia una scarsa attenzione nei confronti dei tifosi. Aspetto che solitamente rimane impresso a chi frequenta i gradoni del Meazza.

In buona sostanza, la prima e più dolorosa domanda del primo minuto del 1 settembre è chi giocherà se a uno dei due centrali difensivi verrà un raffreddore? La seconda è relativa al mancato acquisto di un vice Icardi ma, più in generale ci si chiede perchè correre il rischio, nell’anno in cui torneranno ad essere quattro le squadre qualificate per la nuova Champions League, di non centrare l’obbiettivo?
Le squadre in lizza, a meno di clamorose sorprese, sono cinque: noi dell’Inter, il Napoli, la Juve, il Milan e la Roma. Se per partenopei e bianconeri non dovrebbero esserci problemi ad arrivare alla meta, una delle altre tre si dovrà accontentare dell’Europa League.
Cosa non poco problematica sotto il profilo economico.
In ultima analisi, va comunque detto che la stagione 2017/18 potrebbe anche regalarci delle sorprese positive se infortuni e squalifiche, nei momenti topici, non saranno una variabile importante e se a gennaio la società interverrà sul mercato. Resta però il dispiacere, a oggi, di aver fatto 30 ma non 31.
Basterà? La risposta la sapremo nel futuro prossimo. Nel frattempo proprio perchè l’amiamo, la discutiamo…

‪Supercoppa Italiana: trionfa la Lazio nel 3-2 alla Juve ‬

(daniele amadasi)  Per la 30.esima edizione della Supercoppa Italiana, all’Olimpico di Roma sono scese in campo Juventus e Lazio, sfidandosi nuovamente a distanza di tre mesi dopo la finale di Coppa Italia, vinta per 2-0 dai bianconeri.Per la calda serata romana Max Allegri opta ad un inedito 3-4-2-1 firmato da Buffon, Barzagli, Benatia, Chiellini, Alex Sandro, Khedira, Pjanic, Cuadrado, Dybala, Mandzukic ed Higuain.
Nella Lazio di Simone Inzaghi senza Keita lasciato in panchina per le note vicende di calciomercato, spazio al 3-5-2 con Strakosha, Wallace, De Vrij, Radu, Basta, Parolo, Lucia Leiva, Luis Alberto, Lulic, Milinkovic Savic ed Immobile nell’undici titolare.

Sotto la direzione dell’arbitro Massa, la finale di Supercoppa prende al via con Strakosha protagonista ed autore di una serie importante di parate, soprattutto una su Cuadrado. Passato il pericolo la Lazio inizia a prendere le contromisure ai bianconeri, trovando prima il vantaggio su rigore con Immobile (32′) e poi andando cucino al raddoppio con Basta e Lucas Leiva, fermati ottimamente da Buffon. Al 45′ senza recupero arriva il doppio fischio di fine primo tempo con la Lazio avanti per 1-0 e con i cartellini gialli rifilati a Buffon (31′) e Lucas Leiva (42′).

Ripresa al via con l’ammonizione di Mandzukic (52′) e con il raddoppio di Immobile di testa (54′) per 2-0 a favore della Lazio.
Al 56′ Allegri toglie Benatia e Cuadrado, inserendo De Sciglio e Douglas Costa e passando così al 4-2-3-1. Al 64′ punizione dai 23 metri per Pjanic che però non trova la porta. Avanti di due reti contro una Juventus lenta e macchinosa, la Lazio controlla senza problemi la gara pensando solo a far scorrere il tempo.
Al 70′ arrivano il giallo a Lulic, capitano della Lazio e l’ingresso in campo di Bernardeschi al posto di Mandzukic, per una Juventus ora in versione 4-3-3. Al 73′ l’ammonizione a Pjanic ed al 74′ i primi due cambi in casa Lazio con Marosic e Lukaku al posto di Lulic e Basta. Al 76′ Buffon vola negando all’ottimo Luis Alberto la rete del 3-0. All’80’ l’ultimo cambio della gara con Murgia al posto di Lucas Leiva. All’85’ dai 26 metri su punizione Dybala trova la rete dell’1-2 che riapre a livello di punteggio la gara. All’89’ il giallo ad Immobile, al 90′ Marosic atterra in area Alex Sandro e dal successivo rigore Dybala raddoppia trovando il 2-2 e l’insperato pareggio per la Juventus. Al 93′ Lukaku vola sulla fascia e serve a Murgia la palla dell’incredibile 3-2 a favore della Lazio.
Al 94′ dopo quattro minuti di recupero arriva il triplice fischio finale della finale di Supercoppa Italiana 2017 che viene vinta meritatamente dalla Lazio per 3-2 sulla Juventus.

L’aggiornato albo d’oro della Supercoppa Italiana.
7 successi: Juventus (1995, 1997, 2002, 2003, 2012, 2013 e 2015) e Milan (1988, 1992, 1993, 1994, 2004, 2011 e 2016).
5 successi: Inter (1989, 2005, 2006, 2008 e 2010).
4 successi: Lazio (1998, 2000, 2009 e 2017).
2 successi: Napoli (1990 e 2014) e Roma (2001 e 2007).
1 successo: Fiorentina (1996), Parma (1999) e Sampdoria (1991).

Supercoppa Europea: a Skopje trionfa il Real Madrid

(daniele amadasi)  La stagione 2017-2018 del calcio europeo per club riparte da dove era terminata e quindi con la vittoria del Real Madrid dell’edizione 2017 della Supercoppa Europea targata Uefa.

A Skopye in Macedonia il Real Madrid di Zinedine Zidane dopo la doppietta Champions League 2016 e 2017, serve anche il doppio successo consecutivo in Supercoppa Europea, confermandosi sul trono continentale a livello di club. Nulla da fare per il Manchester United di Josè Mourinho sceso in campo in qualità di vincitore della passata edizione della Uefa Europa League, ma poi uscito sconfitto.

Il risultato finale di 2-1 a favore del Real Madrid non rende giustizia alla reale differenza dei valori tecnici e tattici visti in campo con i blancos autentici dominatori assoluti per almeno tre quarti di gara. Avanti 2-0 grazie alle marcature di Casemiro al minuto 26′ del primo tempo, il Real Madrid ha raddoppiato al 52′ con Isco prima di subire la rete degli inglesi messa a segno al 62′ da Lukaku, ma dopo avere preso anche due pali con Casemiro e Bale.

Così al 97′ dopo sette minuti di recupero arriva il meritatissimo trionfo del Real Madrid di uno Zidane arrivato alla guida tecnica in veste di traghettatore nel dopo Benitez, ma ora già a quota sei titoli con le merengues (2 Champions League, 2 Supercoppe Europee, 1 Mondiale per club, 1 Liga spagnola) nel breve giro di 12 mesi.

L’albo d’oro della Uefa Supercoppa Europea
1973 Ajax
1974 Ajax
1975 non disputata
1976 Dinamo Kiev
1977 Anderlecht
1978 Liverpool
1979 Anderlecht (2° successo)
1980 Nottingham Forest
1981 Valencia
1982 non disputata
1983 Aston Villa
1984 Aberdeen
1985 Juventus
1986 non disputata
1987 Steaua Bucarest
1988 Porto
1989 Mechelen
1990 Milan
1991 Milan
1992 Manchester United
1993 Barcellona
1994 Parma
1995 Milan
1996 Ajax (3° successo)
1997 Juventus (2° successo)
1998 Barcellona
1999 Lazio
2000 Galatasaray
2001 Liverpool
2002 Real Madrid
2003 Milan
2004 Valencia (2° successo)
2005 Liverpool (3° successo)
2006 Siviglia
2007 Milan (5° successo)
2008 Zenit San Pietroburgo
2009 Barcellona
2010 Atlético Madrid
2011 Barcellona
2012 Atlético Madrid (2° successo)
2013 Bayern Monaco
2014 Real Madrid
2015 Barcellona (5° successo)
2016 Real Madrid
2017 Real Madrid (4° successo)