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Inter Campione d’Italia 2023-2024

(daniele amadasi)  Vincendo il derby sul Milan per 2-1 grazie alle marcature di Acerbi (18′) e Thuram (89′) l’Inter si è proclamata con cinque giornate di anticipo, campione d’Italia 2023-2024 aggiudicandosi lo scudetto per la ventesima volta nella sua storia.

Un derby della Madonnina quello andato ieri scena a San Siro in casa del Milan dal sapore del tricolore con il primo match point scudetto non fallito dai neroazzurri, saliti a quota 86 punti dopo 33 giornate di campionato, a +17 sui cugini rossoneri secondi in classifica con 69 punti, + 22 sulla Juventus seconda e + 24 sul Bologna quarta forza della Serie A.
Un cammino pressoché perfetto per un Inter costruita in maniera quasi perfetta da Beppe Marotta (quasi considerando le premature eliminazione dei neroazzurri ai quarti di finale della Uefa Champions League e della Coppa Italia) e condotta ottimamente dal timoniere Simone Inzaghi considerando le 27 vittorie a favore a fronte di 5 pareggi ed una sola sconfitta, con 79 reti all’attivo e solo 18 al passivo.
Una cavalcata scudetto, che ha in parte ricordato quella del Napoli nella scorsa stagione, che in caso di cinque successi nelle restanti partite di campionato (Torino, Sassuolo, Frosinone, Lazio ed Hellas Verona le ultime avversarie) porterebbe l’Inter a salire all’incredibile quota di 101 punti, fermandosi a solo una lunghezza dal record di 102 punti stabilito dalla Juventus di Antonio Conte nella stagione 2013-2014.

Così al termine di un derby molto combattuto, sia sugli spalti con reciproci striscioni di sfottò come sfondo alle sempre spettacoli coreografie (“Il nostro destino è il vostro incubo” l’apertura in curva nord interista, “la matematica non è un’opinione, sul campo sono diciannove” la risposta in curva sud milanista) che in campo considerando che doppio vantaggio neroazzurro e la rete della bandiera siglata da Tomori (80′) sono arrivate le espulsioni in casa Milan di Theo Hernandez (90’+4′) e di Calabria (90’+7′) ed in casa Inter di Dumfries (90’+4′), è iniziata la grande festa neroazzurra capitanata da Lautaro Martinez.

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Qui Inter: l’ultimo saluto ad Eugenio Bersellini

(andrea bosio)  Ciao Eugenio, sei stato il Condottiero del mio primo scudetto da giovane tifoso interista e in generale eri il manifesto di un’Inter bella, genuina e fatta da persone prima che da calciatori.

All’epoca infatti chi aveva l’onore di vestire la Maglia era semplicemente uno di noi, una persona comune che guadagnava il giusto e che manteneva il contatto con la vita di tutti i giorni e con i ritmi di una città e di una società, magari più arretrate ma, sicuramente più a misura d’uomo.
Era un calcio in cui tutto era più “alla portata”. Conoscere e frequentare qualche calciatore era infatti la normalità. Perchè si trattava di persone normali. I rapporti non erano contaminati dalla distanza siderale che fa vivere gli atleti contemporanei in una sorta di realtà parallela.

In assoluto provo una grande nostalgia verso quel periodo che oggi perde un altro pezzo da novanta. Ciao Sergente di Ferro.

La Biografia di Eugenio Bersellini, tratta da Wikipedia: nato a Borgo Val di Taro il 10 giugno 1936 è deceduto oggi, domenica 17 settembre 2017 a Prato, Eugenio Bersellini è stato un allenatore di calcio, ex calciatore e dirigente sportivo italiano.
Soprannominato “il sergente di ferro” per i suoi duri metodi d’allenamento, ha ottenuto i maggiori successi della sua carriera alla guida dell’Inter, con la quale ha vinto uno scudetto (1979-1980) e due Coppe Italia (1977-1978 e 1981-1982).

La rosa dell’Inter campione d’Italia 1979-1980.
Portieri: Ivano Bordon e Renato Cipollini.
Difensori: Graziano Bini (Capitano), Giuseppe Baresi, Nazzareno Canuti, Roberto Mozzini, Leonardo Occhipinti e Franco Pancheri.
Centrocampisti: Gianpiero Marini, Evaristo Beccalossi, Gabriele Oriali, Giancarlo Pasinato e Domenico Caso.
Attaccanti: Alessandro Altobelli, Claudio Ambu e Carlo Muraro.
Allenatore: Eugenio Bersellini.
Vice-Allenatore: Armando Onesti
Direttore Sportivo: Giancarlo Beltrami
Presidente: Ivanoe Fraizzoli.
La formazione tipo (4-4-2): Bordon; Bini, Baresi, Oriali, Mozzini; Caso, Pasinato, Marini, Beccalossi; Muraro, Altobelli.

Qui Inter: il resoconto mercato di Andrea Bosio

Qui Inter: il resoconto mercato di Andrea Bosio

(andrea bosio)  Renato Ranucci, in arte Renato Rascel, noto attore, ballerino, comico e cantante scomparso nel lontano 1991, inventò la famosa frase: “La Roma non si discute, si ama!”.
Un’asserzione che venne fatta propria anche dai sostenitori delle altre squadre per sottolineare l’enorme quantità di amore che si riversa, a prescindere, nel rapporto con la squadra del cuore.
Un detto che, nonostante sia stato pronunciato in assoluta buona fede, ha fatto però più danni della grandine. In epoca di social (contenitore da me non amato e cassa di risonanza attualmente non sfruttata, per usare un eufemismo, nel migliore dei modi), non è affatto difficile imbattersi in schiere di tifosi che si ergono a paladini del vero tifo, sempre pronti a “contestare i contestatori” che vengono percepiti come autentiche serpi in seno da debellare.
Personalmente ho sempre fatto parte di coloro che, proprio perchè innamorati della propria squadra, pensano sia doveroso mettere in risalto le magagne anzichè girare la testa dall’altra parte e far finta che tutto vada sempre bene.
E’ dovere del buon tifoso, chiaramente in modo propositivo, con conoscenza e coscenza di quel che si dice e non un tanto al chilo, protestare se le cose non vanno come dovrebbero andare.

Ciò detto, oggi 1 settembre 2017, il tifoso dell’Inter ha tutto il diritto/dovere di essere quantomeno deluso. Dopo anni, finalmente, si può ripartire con una buona base tecnica e un allenatore all’altezza del blasone ma, nonostante lo stimolo dell’ottimo avvio in campionato, la società ha pensato “bene” di non puntellare a dovere la squadra, facendosi scappare dei calciatori che ci avrebbero permesso sia di fare il definitivo salto di qualità sia di completare la rosa.
Dopo i buonissimi acquisti dei due centrocampisti Borja Valero e Vecino, del centrale Skriniar e dei due promettenti laterali Cancelo e Dalbert, sarebbe bastato davvero poco. Se a questo aggiungiamo che le cessioni (13!) hanno fruttato un discreto tesoretto e che il bilancio è tornato su binari decisamente in linea con il FPF (Fair Play Finanziario, ndr), si fa fatica a capire come sia possibile che l’unico acquisto degli ultimi giorni sia stato il giovane Karamoh.
Anche perchè la società all’inizio del mercato, aveva fatto capire ben altro e questo elemento inevitabilmente ha lasciato molti con l’amaro in bocca. Errore da non ripetere in futuro e che evidenzia una scarsa attenzione nei confronti dei tifosi. Aspetto che solitamente rimane impresso a chi frequenta i gradoni del Meazza.

In buona sostanza, la prima e più dolorosa domanda del primo minuto del 1 settembre è chi giocherà se a uno dei due centrali difensivi verrà un raffreddore? La seconda è relativa al mancato acquisto di un vice Icardi ma, più in generale ci si chiede perchè correre il rischio, nell’anno in cui torneranno ad essere quattro le squadre qualificate per la nuova Champions League, di non centrare l’obbiettivo?
Le squadre in lizza, a meno di clamorose sorprese, sono cinque: noi dell’Inter, il Napoli, la Juve, il Milan e la Roma. Se per partenopei e bianconeri non dovrebbero esserci problemi ad arrivare alla meta, una delle altre tre si dovrà accontentare dell’Europa League.
Cosa non poco problematica sotto il profilo economico.
In ultima analisi, va comunque detto che la stagione 2017/18 potrebbe anche regalarci delle sorprese positive se infortuni e squalifiche, nei momenti topici, non saranno una variabile importante e se a gennaio la società interverrà sul mercato. Resta però il dispiacere, a oggi, di aver fatto 30 ma non 31.
Basterà? La risposta la sapremo nel futuro prossimo. Nel frattempo proprio perchè l’amiamo, la discutiamo…

Qui Inter al via la stagione neroazzurra 2017-2018

(redazione)  A distanza di 24 ore dai propri cugini, che hanno ripreso a lavorare da ieri, anche la nuova Inter cinese targata Suning e guidata da Luciano Spalletti, è pronta a dare il via ufficiale alla propria stagione agonistica 2017-2018.
Da oggi difatti, giovedì 6 luglio a domenica 16, i neroazzurri saranno nuovamente di scena in Val Pusteria a Riscone di Brunico in provincia di Bolzano, per gli undici giorni di raduno estivo, inframezzati dalla disputa di due amichevoli: domenica 9 luglio contro la formazione austriaca del Wattens e sabato 15 luglio contro la squadra tedesca del Norimberga.

Al termine la partenza per la tourneé in Cina, caratterizzata dalla disputa di ben quattro amichevoli di lusso: lunedì 24 luglio contro i francesi dell’Olimpique Lione, mercoledì 26 contro gli inglesi del Tottenham Hotspur, giovedì 27 luglio contro i tedeschi del Bayern Monaco allenati da Carlo Ancelotti ed infine sabato 29 luglio contro gli inglesi del Chelsea diretti da Antonio Conte.
A seguire il rientro in Italia per lo svolgimento della seconda parte di preparazione e per le tre settimane antecedenti l’inizio del campionato di Serie “A” 2017-2018 previsto nel fine settimana di sabato 19 e domenica 20 agosto.
Nuova edizione della massima che ripartirà con la novità dei quattro posti di qualificazione diretta all’edizione della Uefa Champions League 2018-2019 e che pertanto dovrà vedere l’Inter protagonista nel cercare di tornare a disputare le coppe europee dopo solo un anno di assenza, considerando che nell’attuale stagione sportiva i neroazzurri saranno solo impegnai sul doppio fronte campionato e Coppa Italia.