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Calcioparlando con il nostro Direttore Amadasi a “Palla al centro” su Telereporter

(redazione calcioparlando.com) Se il buongiorno si vede dal mattino, possiamo anticipare che dal prossimo settembre ed in vista della stagione calcistica 2015-2016 potranno esserci importanti novità a livello collaborativo tra il nostro network Calcioparlando web-radio e la trasmissione televisiva “Palla al centro”, condotta da Manuela Donghi su Telereporter.

Difatti dopo la piacevole ospita della giornalista Donghi alla puntata radiofonica di Calcioparlando di ieri, di venerdì 10 luglio, per domani sera è prevista la presenza  televisiva del nostro Direttore Daniele Amadasi alla trasmissione “Palla al Centro”, in onda su Telereporter, dalle ore 20.30 alle ore 23.00.

Storica emittente privata lombarda, Telereporter è visibile a livello di Ditale Terreste sui canali 13 in Lombardia e 19 in Piemonte e sul canale 889 della piattaforma di Sky Tv.

Copa America: la prima volta del Cile

(luca rolandi). Nella notte di Santiago, dopo una attesa durante un secolo, anche il Cile, finalmente, ha potuto festeggiare il suo primo alloro continentale.  La Coppa America 2015, organizzata con entusiasmo e con l’intento di portarla in bacheca, è dunque “roja” e tutto il paese può festeggiare.

Dopo due sconfitte nella sua storia, il Cile di Sampaoli, Vidal e Medel ha sconfitto ai rigori l’Argentina di Messi. Per la Pulce e la squadra nazionale si tratta della seconda sconfitta consecutive, in due anni, dopo il mondiale ora la Coppa america. Anche questo è un record…negativo. Con il campionissimi del Barca, che vince tutto con i catalani, e esce sempre sconfitto con la sua nazionale.

Non sono bastati i 90′ regolamentari e neppure i 30′ dei supplementari per decidere il vincitore della Coppa America. Ma alla fine i rigori hanno premiato la squadra che più ci ha creduto: il Cile è campione di “Copa America” 2015, giocata proprio in casa. Ed è una vittoria strameritata, visto che la La Roja ha giocato con maggiore convinzione per 120 minuti con una ottima intensità. Gara a ritmi altissimi, Cile molto concentrato, Argentina che va vicino alla rete allo scadere dei regolamentari, ma non morde come dovrebbe, soprattutto dopo l’uscita di Di Maria. Ai penalty, il Cile si vede subito che porta i suoi tiratori, con una convinzione maggiore.  Decisivi l’errore di Higuain e la parata di Bravo su Banega. Non ne ha sbagliato uno il CIle, (rischia solo Vidal) e con il gol, il quarto, realizzato da dal miglior in campo, A. Sanchez, porta a casa la Coppa America, regalando un grande spettacolo non soltanto allo Stadio Nazionale di Santiago, ma nel mondo.

Alla scoperta delle TPO combattute dalla FIFA

(daniele amadasi)  Per aggirare le restrizioni della Fifa, si fanno chiamare TPI (Third Party Investments), pur essendo a tutti gli affetti delle vere e proprie TPO (Third Party Ownerships).
Di chi stiamo parlando? Dei cosiddetti Fondi di Investimento, divenuti famosi anche in Italia dopo i casi Kondogbia, Imbula e Jackson Martinez.
Fondi che altro non sono che organismi in grado di finanziarie le campagne acquisti di diversi club, andando a detenere oltre alle percentuali sui futuri investimenti o cessioni, anche i diritti economici dei calciatori da loro controllati.

Gestito dal Fondo Doyen e quindi dal potoghese Nelio Lucas, (l’intermediario dell’operazione della vendita del 48% delle quote societarie del Milan da Silvio Berlusconi al gruppo asiatico guidato da Bee Taechaubol), Kondogbia era promesso sposo del Milan, ma a seguito di una sgambetto messo in atto da Jorge Mendes, CEO della Gesti Fute, il Fondo di investimento antagonista della Doyen, il centrocampista dal Monaco si è accasato all’Inter per 35 milioni di €uro.
Società neroazzurra avvantaggiata per Geoffrey Kondogbia dalla guerra dei due fondi di investimento rivali, ma allo stesso tempo poi sfavorita perché Giannelli Imbula, sotto tutela Doyen, è stato ceduto dall’Olympique Marsiglia al Porto e non come doveva essere al club neroazzurro.
Discorso pressoché simile ha riguardato anche il caso di Jackson Martinez, con lo scontro fra Nelio Lucas e Jorge Mendes, andato nuovamente a scapito del Milan, considerando che il Porto ha ceduto il suo attaccante a 35 milioni non ai rossoneri, ma all’Atlético Madrid.

Azioni di forza messe in atto come abbiamo visto dalle potenti mani dei due procuratori internazionali, seppure va detto che il fautore di queste operazioni sia stato Nelio Lucas, partendo dalla cessione di Radamel Falcao dal Porto al Monaco ed adesso al Chelsea, nonostante altri club, come la Juventus, avessero già trovato un accordo con il giocatore colombiano.
Operazioni definite a tavolino e con gli interessi derivanti dalle sopravvalutazioni economiche di calciatori venduti sempre a cifre fuori mercato, che unitamente al Fondo Doyen ed alla Gesti Fute, stanno vedendo nell’ultimo periodo anche l’entrata in scena di una terza TPO, la Mondial Sport Management del rumeno Constantin Dumitrascu.

Tornando alle diverse situazioni registrate, c’è da segnalare che in Italia, prima del caso Kondogbia, il Fondo Doyen era intervenuto nel passaggio del brasiliano Felipe Anderson alla Lazio, e che lo stesso fondo di Nelio Lucas si sta anche specializzando nella sola gestione dei diritti di immagine, come nei casi di Neymar (Barcellona) ed Alvaro Morata (Juventus).
In conclusione, oltre a rilevare l’aspetto negativo del coinvolgimento diretto delle TPO nelle trattative e nelle azioni di calciomercato, va segnalato che in aiuto della FIFA, da sempre contraria all’ingresso dei fondi di investimento nel mondo del calcio, potrebbe arrivare la sentenza emessa dal TAS (Tribunale Arbitrale dello Sport) di Losanna a seguito della denuncia da parte dello Sporting Lisbona nell’intromissione del Fondo Doyen nella cessione di Marcos Rojo al Manchester United.

Bologna in tripudio: dopo un anno, è di nuovo serie A

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(adriano ancona) Una stagione sulle montagne russe: il cambio di proprietà, una panchina che salta a maggio inoltrato, eppure c’è un Bologna che festeggia. La promozione è sua, dopo l’appendice dei play-off e un campionato estenuante vissuto tra molte criticità e quella sensazione di squadra magari incompiuta che continuava a portarsi dietro. Anche dopo l’arrivo di Delio Rossi al timone. Ma tutto è bene quel che finisce bene. Due pareggi in finale e via verso la serie A, con tanti saluti a un Pescara che se la gioca fino all’ultimo.

Se in semifinale il Bologna aveva benedetto la traversa – Castaldo poteva sbattere fuori gli emiliani nella partita con l’Avellino – stavolta è Melchiorri a far tremare un Dall’Ara stracolmo, proprio negli istanti finali. Novanta minuti da cardiopalma, durante i quali la certezza sembra regnare soltanto finché regge l’1-0 di Sansone. Il pari a reti inviolate dell’andata (anche lì un palo di Melchiorri a fermare gli abruzzesi) consente al Bologna di gestire la partita e farsi andare bene il pareggio. Ma il Pescara nel secondo tempo trova il pareggio con Pasquato, e vede crescere le proprie speranze dopo l’espulsione di Mbaye. Mezzora in superiorità numerica, al netto del recupero, per la squadra di Massimo Oddo. Ma non è sufficiente a perfezionare il sorpasso. Così trionfa il Bologna, nuovamente in serie A a un anno dalla retrocessione.

Oddo, alla prima esperienza in panchina, si consola con la conferma per la prossima stagione alla guida del Pescara. Delio Rossi dovrà invece discutere la propria posizione con la dirigenza emiliana. Sempre per le squadre impegnate nei play-off, il Vicenza e Marino si separano dopo l’exploit del tecnico siciliano (arrivato in biancorosso ad ottobre). Marino è in trattativa avanzata per un ritorno al Catania. L’Avellino, chiuso il rapporto con Rastelli, si affida a Tesser che ha appena salvato la Ternana.

Con la promozione ai play-off del Bologna in Serie “A” dopo quelle di Carpi e Frosinone al termine della regular season, si conclude quindi la stagione cadetta 2014-2015, archiviata altresì con le retrocessioni in Lega-Pro di Virtus Entella, CIttadella, Brescia e Varese.