Real Madrid mondiale. Vetta senza fatica nel 2-0 al San Lorenzo

real-madrid-mondiale-per-club-2014-casillas(luca rolandi) Non ce ne voglia papa Francesco, ma il Real Madrid, vincitore del suo quarto trofeo in un anno, ha spazzato via senza eccessive fatiche il suo San Lorenzo de Almagro nella finale mondiale per Club.  L’ennesima perla del mite e invincibile Carletto Ancelotti.

Senza strafare, e senza particolari sforzi, il Real Madrid di Carlo Ancelotti si prende il mondo e si ritaglia un posto nella storia del calcio, conquistando a Marrakech il 18/o titolo internazionale, come il Milan e il Boca Juniors ad un passo dai 19 titoli degli egiziani dell’Al Ahly .

Il San Lorenzo de Almagro, detentore della Libertadores, la coppa dei campioni sudamericana, nulla ha potuto contro i vincitori dell’ultima Champions che, con un gol per tempo, hanno chiuso i conti. Un colpo di testa di Sergio Ramos, dopo 37′ di gioco, e un gol di Gareth Bale, al 6′ della ripresa, hanno condannato gli argentini a una sconfitta annunciata, ma comunque onorevole. La squadra per la quale tifa Papa Francesco ha tenuto bene il campo, per circa mezz’ora è anche riuscita a limitare i danni, poi si è limitata a reggere l’impatto contro avversari di ben altro livello tecnico.

Il tedesco Tony Kroos, l’uomo al quale Ancelotti ha consegnato in estate le chiavi del centrocampo dei ‘Galacticos’ (a discapito di Xabi Alonso), ha disegnato geometrie perfette e, come spesso gli accade, ha propiziato il gol del vantaggio, con una perfetta esecuzione di un calcio d’angolo, ‘trasformato’ da Sergio Ramos, lo stesso che aveva avviato la rimonta del Madrid contro i cugini dell’Atletico, nella finale di Champions del maggio scorso. Con questa vittoria il Real è ad un passo dagli egiziani nel 2015 cercherà, c’è da scommetterci, cercherà di scalzarli dal trono.

Considerazioni finali su questa nuova formula che dal 2005 ha sostituito la finale secca tra i campioni d’Europa e i vincintori della Libertadores.  Fino alla doppia finale tra Milan e Boca Juniors e forse i successi di Corinthians e San Paolo, la coppa è stata all’altezza della sua fama. Poi obiettivamente la deriva è stata evidente. Squadre come il Mazembe (avversario dell’Inter nel 2010), lo stesso San Lorenzo o Raja Casablanca lo scorso anno hanno fatto diventare un torneo prestigioso, una passerella molto gradita a sponsor e televisioni ma per nulla interessante per i tifosi. Utile solo ad aggiornare gli albi d’oro.

La Classifica delle squadre di calcio più titolate al mondo …

19 titoli – Al Ahly (Cairo; Egitto).
18 titoli – Real Madrid (Spagna).
18 titoli – Milan: 7 Champions; 2 Coppa Coppe; 5 Supercoppe europee; 3 Intercontinentali; 1 Mondiale per club.
18 titoli – Boca Juniors (Buenos Aires, Argentina).
16 titoli – Independiente (Avellaneda, Argentina).
14 titoli – Barcellona (Spagna).

… e della altre squadre italiane
11 titoli – Juventus: 2 Champions; 1 Coppa Coppe; 3 Coppe Uefa; 2 Supercoppe europee; 2 Intercontinentali; 1 Intertoto.
9 titoli – Inter: 3 Champions; 3 Coppe Uefa; 2 Intercontinentali; 1 Mondiale per club.

Verdetti europei: Juve in Champions, Toro, Viola, Inter, Napoli e Roma alla caccia della “Uefa”

TORO EUROPEO(luca rolandi)  Ora sarà l’urna di Nyon lunedì 15 dicembre a dire quale sarà il destino delle italiane nelle Coppe. Il campo ha certificato che il movimento calcistico italiano è ancora in convalescenza. Cresce nel ranking ma è ancora molto distante dalle nazioni top Inghilterra, Spagna e Germania.

In Champions solo la Juve, fino a quando?
In Champions restiamo appesi alla Juventus di Allegri che pareggiando in una partita molto equilibrata e dal destino definito con l’Atletico stacca, un anno dopo la delusione di Istanbul, il biglietto per gli Ottavi di Champions. Ora Buffon e compagni sperano di evitare le corazzate Bayern, Real e Barca e vedere quello che potrà dimostrare in primavera.
Male invece la Roma. Buttata la qualificazione con lo scellerato ultimo minuto di Mosca, con il City la squadra di Garcia si è sciolta contro le grandi. Avvisaglie erano state ben evidenti nel cappotto interno con il Bayern Monaco e nelle incertezze con Cska e Manchester.  Ora l’Europa League dove troverà il plotone italiano con Inter, Torino, Fiorentina e Napoli, tutte potenzialmente, forse con l’eccezione dei granata, di arrivare in fondo alla competizione, al pari dei giallorossi.

Europa League, vincerà una italiana?
Detto della Roma, Napoli, Inter e Viola potranno veramente provare a vincere la Coppa solo se si impegneranno a fondo, forse a scapito della rincorsa del terzo posto. Quest’anno la vittoria nella finale di Varsavia vuol dire accesso diretto alla Champions. Traguardo da non sottovalutare come è accaduto negli ultimi quindici anni, con l’eccezione della grande occasione mancata della Juve di Conte lo scorso anno.  Nelle partite dell’ultimo turno pareggio Inter, vittoria Napoli 3-0 con lo Slovan e sconfitta interna ma indolore della Fiorentina per 1-2 con la Dinamo Minsk.

Toro, batte forte il vecchio cuore granata
La copertina però va correttamente attribuita al Torino, titubante in campionato, in attesa di un primo spareggio salvezza con l’Empoli, straripante in Europa League, con la vittoria straripante e storica per 5-1 a Copenhagen.  I ragazzi di Ventura, riempiono d’orgoglio i vecchi cuori granata da sempre sofferenti e orgogliosi, finalmente possono battere con convinzione. Era dalla primavera del 1994 Torino-Arsenal di Coppa delle Coppe, quarti di finale, che i granata non andavano così lontano. Ora sotto con il campionato e il sogno continua.

Di seguito l’elenco complete delle squadre qualificate agli ottavi di finale di Champions League ed ai sedicesimi di finale di Europa League.

Qualificate Champions League: Real Madrid, Atletico Madrid, Borussia Dortmund, Bayern Monaco, Monaco, Porto, Chelsea e Barcellona come prime classificate e teste di serie, Basilea, Juventus, Arsenal, Bayer Leverkusen, Shakhtar Donetsk, Manchester City, Paris Saint Germain e Schalke’04 come seconde classificate e non teste di serie.

Europa League: Liverpool, Olympiacos, Anderlecht, Zenit, Roma, Ajax, Sporting Lisbona e Atlhletic Bilbao come retrocesse dalla Champions League, Borussia Monchengladbach, Besiktas, Salisburgo, Dinamo Mosca, Inter, Everton, Fiorentina, Feyenoord, Napoli, Dinamo Kiev, Legia Varsavia, Club Brugge, Tottenham, Celtic, PSV Eindhoven, Guingamp, Trabzonspor, Aalborg, Young Boys, Wolfsburg, Siviglia, Dnipro, Torino e Villarreal come prime e seconde classificate della fase a gironi di Europa League.

Arrivederci a febbraio, ma prima occhi puntati sui sorteggi … ed al nostro articolo di resoconto sugli accoppiamenti delle squadre italiane programmato per le ore 14 di lunedì 15 dicembre.

Copa Sudamericana 2014: trionfa il River Plate

(daniele amadasi)  Superando per 2-0 l’Atlético Nacional di Medellin, nella gara di ritorno della finale di Copa Sudamericana e dopo l’1-1 dell’andata, gli argentini del River Plate si sono proclamati campioni sudamericani, alzando al cielo di Buenos Aires e davanti ai quasi 70’000 spettatori accorsi ieri al Monumental, la coppa della seconda manifestazione sudamericana per importanza per club, dopo la più nota Copa Libertadores.

Di Gabriel Mercado al 54′ e Gérman Pezzella al 58′ le reti che sono valse il trionfo in Copa Sudamericana da parte dei cosiddetti “millonarios”, capitanati da Fernando Cavenaghi ed allenati da Marcelo Gallardo, giunti al traguardo da vincenti e da imbattuti.
River Plate che in qualità di vincitore della Copa Sudamericana 2014, potrà adesso sfidare i connazionali del Club Atlético San Lorenzo de Almagro, vincitori della Copa Libertadores 2014, nella finale che mette in palio, attraverso due sfide di andata e ritorno, l’edizione 2015 della Recopa Sudamericana.

Qui Juventus: da Conte ad Allegri in 16 ore

allegri-juve(daniele amadasi)  Da Antonio Conte a Massimiliano Allegri, nel giro di sedici ore. E’ cambiata così all’improvviso e non senza scossoni, la direzione tecnica della Juventus edizione 2014-2015.
Alle ore 20 di ieri, martedì 15 luglio, il comunicato stampa della Juventus che attraverso un video ed una lettera aperta del Presidente Andrea Agnelli rendeva nota la rescissione consensuale del contratto fra società e tecnico, ringraziando altresì Antonio Conte per i successi ottenuti nelle ultime tre stagioni, ovvero tre scudetti e due supercoppe italiane.
Divergenze di natura tecnica e tattica derivanti dall’operato del duo di mercato Paratici-Marotta che hanno portato per la seconda volta in tre mesi al rifiuto di Conte di firmare il rinnovo contrattuale e poi alla decisione dello stesso oramai ex tecnico bianconero di interrompere dopo soli due giorni di ritiro la sua quarta avventura con la Juventus. Continua la lettura di Qui Juventus: da Conte ad Allegri in 16 ore

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