(daniele amadasi) Da Antonio Conte a Massimiliano Allegri, nel giro di sedici ore. E’ cambiata così all’improvviso e non senza scossoni, la direzione tecnica della Juventus edizione 2014-2015.
Alle ore 20 di ieri, martedì 15 luglio, il comunicato stampa della Juventus che attraverso un video ed una lettera aperta del Presidente Andrea Agnelli rendeva nota la rescissione consensuale del contratto fra società e tecnico, ringraziando altresì Antonio Conte per i successi ottenuti nelle ultime tre stagioni, ovvero tre scudetti e due supercoppe italiane.
Divergenze di natura tecnica e tattica derivanti dall’operato del duo di mercato Paratici-Marotta che hanno portato per la seconda volta in tre mesi al rifiuto di Conte di firmare il rinnovo contrattuale e poi alla decisione dello stesso oramai ex tecnico bianconero di interrompere dopo soli due giorni di ritiro la sua quarta avventura con la Juventus.
Interregno Conte durato come detto sedici ore, sino in pratica alle ore 12 di oggi, mercoledì 16 luglio, giorno nel quale la Juventus ha già reso noto ed ufficializzato il nome del nuovo allenatore, per l’appunto Massimiliano Allegri. Superata la concorrenza mediatica di Roberto Mancini, Luciano Spalletti, Didier Deschamps e Francesco Guidolin, all’ex tecnico del Milan è stato offerto un contratto biennale da 2 milioni di €uro netti a stagione più bonus per gli obiettivi raggiunti.
Dall’accordo alla firma alla conferenza stampa di presentazione, andata in scena alle ore 15 allo Juventus Stadium, fra lo scetticismo totale dei tifosi bianconeri, il passo è stato breve. Prima di Allegri sulla “panchina” della Juventus aperta e chiusa dal Direttore Generale Giuseppe Marotta che ha ringraziato “Antonio Conte per quello che ha dato alla società, ha dimostrato grandissima professionalità in questi tre anni” confermato come “l’obiettivo per la Juve è sempre quello di continuare a vincere, come ci impone il nostro blasone e il palmares, continuando questo filone di vittorie con Massimiliano Allegri, che è un allenatore vincente con ottime idee di calcio e caratteristiche molto simili a quelle di Conte”, sottolineato che “la Juve è una società seria, che guarda al presente ed al futuro con grande ottimismo” e rimarcando a livello di mercato che “Vidal non è masi stato messo in vendita” e che per Iturbe “si è trattato con l’Hellas Verona ma poi le cose sono cambiate”.
All’insegna del web tag #WelcomeMax, la parola è poi passata a Max Allegri che ha esordito dicendosi “contento ed onorato di allenare la Juventus”, di essere cosciente dell’importanza “di ereditare una squadra che ha vinto per tre anni”, di voler “contribuire a vincere ancora” attraverso “risultati, lavoro, rispetto e professionalità”.
All’immancabile domanda sul suo rapporto con Andrea Pirlo, il neo tecnico della Juventus ha detto di avere “un ottimo rapporto con un campione come lui che sta facendo cose indimenticabili negli ultimi anni” ed altresì di essere “fortunato a ritrovarlo”, mentre per lo scetticismo dimostrato dai tifosi bianconeri verso il suo ruolo di allenatore ha detto che lo “capisco e lo comprendo perché in 24 ore è cambiato molto alla Juve” ma allo stesso tempo che “i tifosi avranno modo e tempo di conoscermi, così come io di conquistarli con il lavoro ed i risultati”.
Sotto l’aspetto tattico Allegri ha anticipato che “lavorerò sulle caratteristiche di una squadra che per tre anni ha fatto grandissime cose, sfruttando al meglio le caratteristiche dei giocatori che alleno, creando . i presupposti per vincere”, mentre per quel che concerne gli obiettivi ha sottolineato che “ci giocheremo il campionato fino alla fine, il quarto scudetto di fila non è semplice ma è una sfida molto stimolante” mentre a livello internazionale è consapevole che “in Europa abbiamo il dovere di fare una grande Champions”.
Infine due note, una di natura tecnica “oggi incontrerò la squadra e da domani mi metterò al lavoro, ripartendo dal sistema di gioco di Conte perché non ha senso cambiarlo e facendo solo qualche variante dove sarà possibile, cercando di andare a migliorare ancora questa squadra” ed una doppia in ottica di mercato ” sono contento di allenare giocatori come Pogba e Vidal, così come lo sarei di uno come Morata, giovane, ma che può diventare un campione”.