(daniele amadasi) Alla vigilia del primo campionato post pandemia sanitaria da Covid-19 e con il ritorno del pubblico degli spalti, nella prossima stagione sportiva 2021-2022 la Serie A andrà a celebrare un particolare centenario perché nella stagione 1921-1922 andarono in scena nella classica versione “Amarcord” due campionati di massima serie.
Archiviato il campionato 1920-1921 con la vittoria dello scudetto da parte della Pro Vercelli, nell’estate del 1921 andò in scena una vera e propria scissione, considerando che la 21.esima edizione della massima serie nazionale calcistica, disputata tra il 2 ottobre del 1921 e il 28 maggio del 1922, vide la disputa di due campionati: quello ufficiale denominato Prima Categoria sotto egida F.IG.C. (Federazione Italiana Giuoco Calcio) e quello alternativo denominato Prima Divisione ed organizzato in maniera indipendente dalla neonata C.C.I. (Confederazione Calcistica Italiana) per volontà dei principali club italiani.
Al campionato di Prima Categoria disputato dal 2 ottobre del 1921 al 28 maggio del 1922, presero parte 50 squadre, in rappresentanza di sei comitati regionali (Piemonte, Lombardia, Veneto e Vezia Giulia, Emilia, Liguria e Toscana), suddivise complessivamente in 11 gironi.
Al termine della fase regionali di qualificazione si disputarono due gironi fra i sei campioni regionali, la piemontese Novese, la lombarda Esperia Como, la triveneta Petrarca Padova, l’emiliana Spal, la ligure Sampierdarenese (fusasi poi con l’Andrea Doria nell’agosto del 1946 dando vita all’Unione Calcio Sampdoria) e la toscana Pro Livorno.
Dopo le due gare di finali terminate in pareggio 0-0 disputate a Genova il 7 maggio ed a Novi Ligure il 22 maggio, lo scudetto del campionato 2021-2022 fu assegnato nello spareggio di Cremona del 28 maggio al termine dei tempi supplementari vinti dalla Novese sulla Sampierdarenese per 2-1.
A seguito delle disattesa approvazione di riforma del progetto firmato da Vittorio Pozzo e presentata dai principali club nazionali alla riunione federale svoltasi il 24 luglio del 1921 a Torino, 24 squadre capeggiate dalle piemontesi Pro Vercelli, Alessandria, Casale, Novara, Torino e Juventus, dalle lombarde Legnano, Inter, Milan e Mantova, dalle liguri Andrea Doria e Genoa, dalle venete Padova e Verona e dalle emiliane Modena e Bologna, decisero di fuoriuscire dalla FIGC e di fondare a Milano una nuova Confederazione Calcistica Italiana, che a tempo di record riuscì ad organizzare un doppio campionato alternativo, di Prima e Seconda Divisione.
All’alternativa Prima Divisione 1921-1922 presero invece parte 58 squadre, suddivise in sette raggruppamenti: Girone Nord “A” (12 squadre), Girone Nord “B” (12 squadre), Girone Marche (6 squadre), Girone Lazio (9 squadre), Girone Campania (7 squadre), Girone Puglia (7 squadre) e Girone Sicilia (5 squadre).
Archiviate le fasi a gironi si disputarono le finali interregionali del nord con la presenza di Pro Vercelli e Genoa e quelli del sud con la presenza di Anconitana, Fortitudo Roma, Puteolana Pozzuoli, Audace Taranto e Palermo ed in seguito la doppia finalissima per l’assegnazione del titolo nazionale vinto dalla Pro Vercelli grazie ai due successi sulla Fortitudo Roma per 3-0 in trasferta e 5-2 in casa.
La disputa di doppi campionati sotto egida di due federazioni portò ad una serie di tentativi di riappacificazione da parte dei rispettivi rappresentanti, sino alla fumata bianca del 26 giugno 1922, passata alla storia con il compromesso proposto da Emilio Colombo con 246 voti a favore e solo 18 contrari.
Le massime serie versione 1922-1923 della F.I.G.C. e della C.C.I. si sarebbero riunite, portando all’iscrizione complessiva di 50 squadre: 36 in rappresentanza del Nord e 24 del Sud. A livello di organizzazione della nuova Prima Divisione 1922-1923 si sarebbero disputati al nord 3 gironi interregionali da 12 squadre ed al sud 5 gironi regionali facenti capo a Marche, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia.
La modifica del campionato rispetto a quanto previsto nella precedente stagione 1921-1922 evitò la prevista retrocessione diretta dell’Inter in Seconda Divisione, che si riguadagnò la Prima Divisione al termine di una serie di spareggi che premiarono tra l’altro Brescia, Spezia e Livorno, condannando invece alla retrocessione del Venezia e di un Vicenza che senza la riforma avrebbe dovuto già disputare insieme all’Inter la seconda serie.
Le formazioni campioni d’Italia nella stagione amarcord 1921-1922.
ASD Novese (vedasi foto copertina articolo): Silvio Stritzel, Luigi Vercelli, Gaetano Grippi, Emilio Bonato, Leonida Bertucci, Mario Toselli, Carletto Gambarotta, Ettore Neri, Luigi Cevenini III, Aristodemo Santamaria I e Giuseppe Asti.
US Pro Vercelli: Mario Curti, Virginio Rosetta, Piero Bossola IV, Remigio Milano IV, Giuseppe Parodi, Antonio Perino, Ugo Ceria, Mario Ardissone II, Arturo Gay I, Alessandro Rampini II e Francesco Borello. Allenatore: Guido Ara.
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