Le verità della Procura sulle plusvalenze del Napoli accantonate dalla FIGC

(daniele amadasi)  Nonostante l’incredibile accantonamento da parte della  Procura Federale Sportiva della FIGC (Federazione Italiana Gioco Calcio) con la clamorosa scelta univoca da parte di Giuseppe Chinè di archiviare il fascicolo sulle plusvalenze del Napoli per il “caso Osimhen”, la Procura della Repubblica di Roma ha continuato nelle sue indagini andando ad inserire nel faldone delle prove reali anche prove audio e digitali di scambio di e-mail inconfutabili per arrivare alla verità dei fatti contestati.

Ad oggi agli atti della Procura della Repubblica di Roma si trovano con l’accusa di falso in bilancio le richieste per il rinvio a giudizio di Aurelio De Laurentiis ed Andrea Chiavelli, rispettivamente Presidente ed Amministratore Delegato della Società Sportiva Calcio Napoli, nel cosiddetto filone delle presunte plusvalenze fittizie sull’operazione del calciatore Victor Osimhen, acquistato dai partenopei nel luglio del 2020 dal club francese del Lille per 70 milioni di €uro, di cui 50 M€ pagati cash e 20 M€ di contropartite tecniche mediante l’ipervalutazione di quattro giocatori: il portiere Orestis Karnezis ed i quasi sconosciuti Ciro Palmieri, Claudio Manzi e Luigi Liguori.

Un’operazione portata a termine fra i dubbi, come dimostrato dalle registrazioni audio e dalla copie delle corrispondenze tracciate via e-mail, dell’allora Direttore Sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli e del suo vice Giuseppe Pompilio, archiviata dal punto di vista sportivo dall’ottimo prezzo di acquisto di Osimhen strappato dal Lille per “soli” 50 milioni di €uro, ma dalla parte finanziaria dalla difficoltà nel valutare 20 milioni contropartite tecniche che nella realtà dei fatti avevano un valore prossimo allo zero, come poi denunciato anche da Gèrard Lopez, ex Presidente del Lille, ora alla guida del club portoghese del Boavista e di quello francese del Bordeaux.

Così mentre la Procura Sportiva della FIGC decideva incredibilmente di archiviare il fascicolo Osimhen trasformando, nel giro di due anni e sempre sul tema plusvalenze, Giuseppe Chinè da boia della Juventus a salvatore del Napoli, la Procura della Repubblica di Roma proseguiva nelle sue indagini a sostegno dell’accusa e relativa al fatto di “sostenere che i bilanci siano stati gonfiati artificiosamente per creare plusvalenze e migliorare la situazione economica del club”.
A questo punto mentre si attendono le formalizzazioni delle prime date del processo penale nei confronti dei rinviati a giudizio il rinvio a giudizio De Laurentiis e Chiavelli, vedremo se a seguito delle nuove prove anche la Procura Sportiva in versione moderno struzzo toglierà la testa della sabbia ed inizierà a correre verso la formalizzazione di un processo sportivo, da portare anch’esso avanti sempre sulle basi cardini dei principi fondamentali della giustizia che “deve essere uguale per tutti”, “non colpevolizzare nessuno sino al termine del processo” ed “emettere sentenza definitiva oltre ogni ragionevole dubbio”.

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