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Coppe Europee: Juve concreta. Roma ko indolore e crollo Viola

(luca rolandi). Un turno di coppa, quello della settimana, con poche alcune positive e un tonfo che fa male. Ottima vittoria dei bianconeri in Portogallo ma sconfitte di Roma, ininfluente, e Fiorentina che ha il sapore del fallimento sportivo.

Champions League

Nonostante le polemiche della vigilia, Bonucci in tribuna e un clima per nulla sereno la Vecchia Signora sbanca di Do Dragao, prima italiana ad imporsi sul campo del Porto. Partita strana ma controllata dalla Juve. Lo scellerato Telles facilita il compito dei ragazzi di Allegri che devono però attendere il 70 per imprimere la svolta. Pjaca finalmente in rete ed al servizio della squadra prima e poi il redivivo Dany Alves spianano la strada per i Quarti. Ma per arrivare in fondo servirà molto di più.

Europa League
Nella competizione non mancano le sorprese con eliminazioni eccellenti. Tra le italiane dolce sconfitta casalinga per la Roma, ora ultima superstite del plotone azzurro, 0-1 con il Villareal. Ma la notizia è il tracollo della Fiorentina al Franchi, maturato in modo incredibile.  Doppio vantaggio con Kalinic e Borja Valero e partita in discesa. Niente affatto il suicidio va in onda sulle frequenze fiorentina in modo pazzesco. Quattro reti in pochi minuti fanno schiumare di rabbia la curva Fiesole e chiudono sostanzialmente l’esperienza di Paulo Sousa a Firenze. Borussia agli Ottavi con merito.

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Coppa Italia: il torneo delle sorprese romantiche

(luca rolandi) Per gli amanti del calcio romantico, dei pionieri e dell’imprevedibilità del gioco è stata la settimana perfetta. Tutto grazie alle imprese, perchè tali possono essere annoverate, di Alessandria e Spezia nel turno degli ottavi di finale di Coppa Italia.

Se Napoli (3-0 sul Verona), Inter (3-0 sul Cagliari), Milan (2-0 alla Samp),  Juventus (travolto il Torino nel derby con un sonoro 4-0) e Lazio (2-1 all’Udinese) hanno fatto il loro dovere, Roma, Fiorentina e Genoa, hanno subito brucianti sconfitte in casa.
Il Carpi ha espugnato il “Franchi”, ma qui stiamo parlando di una sfida di Serie “A”.
Lo Spezia, compagine di “B”, ha regolato una inqualificabile Roma ai calci di rigore all’Olimpico, facendo letteralmente impazzire il territorio del Golfo ligure.
Ed infine la vittoria più esaltante e incredibile, i “Grigi” dell’Alessandria, i pronipoti dei gloriosi eroi Balonceri, Bartolini, Rava, Ferrari del Quadrilatero piemontese e i nipoti del Golden Boy Gianni Rivera, hanno riportato sulle rive del Tanaro e del Bormida l’orgoglio dell’Orso in alto. La squadra che sta guidando il campionato di LegaPro e aspira ad un ritorno in B dopo 42 anni, ha espugnato Marassi contro i rivali e amici di sempre del Genoa. Un epico 2-1 raggiunto ai supplementari dopo una gara favolosa tra agonismo, difesa e contropiede nella più classica lezione del calcio italiano. Onore ad Angelo Gregucci e ai suoi ragazzi ed ora aspettiamoci un quarto davvero inedito tra Spezia e Alessandria.

Il tabellone dei quarti di finale ora presenta un quadro interessante: in alto dalle sfide tra Lazio e Juventus e Inter-Napoli usciranno le semifinaliste. Più agevole il compito del Milan che affronterà il Carpi e poi dovrà contendere la finale alla vincente del quarto più incredibile tra Aquilotti e Orsi, compagini di Serie “B” e Lega Pro.
Tutto semplice per i rossoneri? Vedremo, lo avrebbe dovuto essere anche per Palermo, Genoa, Roma e Fiorentina prima di scendere in campo. In fondo tutte le partire iniziano dallo 0-0 … e sognare non costa nulla !!!

Così nelle gare uniche degli ottavi di finale di Coppa Italia 2015-2016 (15-17 gennaio): Genoa-Alessandria 1-2 dts, Inter – Cagliari 3-0, Roma-Spezia 2-4 dr, Fiorentina-Carpi 0-1, Napoli- Hellas Verona 3-0, Juventus-Torino 4-0,  Lazio-Udinese 2-1 e Sampdoria-Milan 0-2.

Così ai quarti di finale in gara unica (19 e 20 gennaio):  Lazio-Juventus, Napoli- Inter, Spezia-Alessandria e Milan-Carpi.

Europa League: Napoli, Lazio e Fiorentina possono arrivare in fondo

(luca rolandi). Ombre in Champions, luci in Europa League. Napoli spumeggiante che fa 6 su 6, liquidando il Legia Varsavia con un perentorio 5-2. Fiorentina vittoriosa con il minimo sforzo 1-0 contro i modesti portoghesi e il pensiero allo Stadium di Torino, per la super sfida con la Juve di domenica sera. Pareggio per la Lazio di Matri a Saint Etienne. Tutte e tre le squadre italiane hanno la possibilità di andare in fondo alla competizione.

Gruppo A: Molde e Fenerbahce. Gruppo B: Liverpool e Sion. Gruppo C: Kransodar e Borussia Dortmund. Gruppo D: Napoli e Midtjylland. Gruppo E: Rapid Vienne e Villareal. Gruppo F: Braga e Marsiglia.

Restano fuori alcune squadre “storiche” del calcio europeo come Ajax, Celtic e Bordeaux. Da segnalare l’ennesima sconfitta nel girone C del Borussia Dortmund (già qualificato), stavolta contro il Paok Salonicco (già eliminato) in casa.

L’Augsburg riesce nell’impresa: doveva vincere con due gol di scarto a Belgrado per elminare il Partizan e passare il turno. Così è stato: il gol storico del 1-3 arriva all’89’ con il Partizan in 10 uomini.

Beffa per il Besiktas, primo del gruppo H a inizio serata e ora eliminato dalla competizione: è l’esito della sconfitta contro lo Sporting Lisbona e della contemporanea  vittoria della Lokomotiv Mosca.

Gruppo A:
Fenerbahçe – Celtic:  1 – 1  Marcatori: 40′ p.t. Markovic (F), 30′ s.t. Commons (C). Al 23′ s.t.espulso Diego (F)
Ajax – Molde: 1 – 1  Marcatori: 14′ p.t. Van de Beek (A), 29′ p.t. Singh (M). Al 46′ s.t. espulso Gudelj (A)

CLASSIFICA: Molde 11, Fenerbahce 9, Ajax 7, Celtic 3

Gruppo B:
Bordeaux – Rubin Kazan: 2 – 2  Marcatori: 31′ p.t. Kanunnikov (RK), 13′ s.t. Laborde (B), 18′ s.t. Rolan (B), 31′ s.t. Ustinov (RK). Al 41′ s.t. espulso Guilbert (B)
Sion – Liverpool: 0 – 0

CLASSIFICA: Liverpool 10, Sion 9, Rubin Kazan 6, Bordeaux 4

Gruppo C:
Qabala – Krasnodar:  0 – 3  Marcatori: 26′ p.t. Sigurdsson (Kr), 40′ p.t. Pereyra (Kr), 31′ s.t. Wanderson (K)
Borussia Dortmund – Paok:  0 – 1  Marcatori: 34′ p.t. Mak (P)

CLASSIFICA: Krasnodar 13, Borussia Dortmund 10, Paok Salonicco 7, Qabala 2

Gruppo D:
Midtjylland – Bruges: 1 – 1  Marcatori: 27′ p.t. Sisto (M), 23′ s.t. Vossen (B)
Napoli – Legia Varsavia:E 5 – 2
Marcatori: 32′ p.t. Chalobah (N), 39′ p.t. Insigne (N), 12′ s.t. Callejon (N), 16′ s.t. Vranjes (L), 20′ s.t. Mertens (N), 46′ s.t. Mertens (N), 47′ s.t. Prijovic (L)

CLASSIFICA: Napoli 18, Midtjylland 6, Bruges 5, Legia Varsavia 4

Gruppo E:
Rapid Vienna – Dinamo Minsk:   2 – 1  Marcatori: 29′ p.t. Hofmann (RV), 14′ s.t. Jelic (RV), 20′ s.t. El Monir (DM). Al 21′ p.t.
Viktoria Plzen – Villarreal: F 3 – 3  Marcatori: 8′ p.t. Kolar (VP) su rigore, 40′ p.t. Bakambu (V), 17′ s.t. dos Santos (V), 20′ s.t. Kovarik (VP), 45′ s.t. Horava (VP), 49′ s.t. Soriano (V)

CLASSIFICA: Rapid Vienna 15, Villareal 13, Viktoria Plzen 4, Dinamo Minsk 3

Gruppo F:
Slovan Liberec – Marsiglia:  2 – 4  Marcatori: 14′ p.t. Batshuayi (M), 44′ p.t. N’Koudou (M), 4′ s.t. Barrada (M), 30′ s.t. Bakos (L) su rigore, 31′ s.t. Sural (L), 49′ s.t. Ocampos (M)
Groningen – Sporting Braga: 0 – 0

CLASSIFICA: Sporting Braga 13, Marsiglia 12, Slovan Liberec 7, Groningen 2

Gruppo G:
Dnipro – Rosenborg:  3 – 0 Marcatori: 34′ p.t. Matheus (D), 15′ s.t. Matheus (D). Al 12′ p.t., 34′ s.t. Shakov (D). Helland (R) ha sbagliato un rigore
Saint-Étienne – Lazio:  1 – 1 Marcatori: 7′ s.t. Matri (L), 32′ s.t. Eysseric (SE)

CLASSIFICA: Lazio 14, Saint Etienne 9, Dnipro 7, Rosenborg 2

Gruppo H:
Sporting Lisbona – Besiktas:  3 – 1 Marcatori: 13′ s.t. Gomez (B), 22′ s.t. Slimani (SL), 27′ s.t. Ruiz (SL), 32′ s.t. Ruiz (SL)
Skenderbeu – Lokomotiv Mosca:  0 – 3 Marcatori: 18′ p.t. Tarasov (LM), 44′ s.t. Niasse (LM), 45′ s.t. Samedov (LM)

CLASSIFICA: Lokomotiv Mosca 11, Sporting Lisbona 10, Besiktas 9 Skenderbeu 3

Gruppo I:
Fiorentina – Belenenses:  1 – 0 Marcatori: 22′ s.t. Babacar (F)
Lech Poznan – Basilea:  0 – 1 Marcatori: 5′ s.t. Boetius (B)

CLASSIFICA: Basilea 13, Fiorentina 10, Lech Poznan 5, Belenenses 5

Gruppo J:
Anderlecht – Qarabag:  2 – 1 Marcatori: 26′ p.t. Quintana (Q), 28′ p.t. Najar (A), 30′ p.t. Okaka (A)
Tottenham – Monaco:  4 – 1 Marcatori: 3′ p.t. Lamela (T), 14′ p.t. Lamela (T), 37′ p.t. Lamela (T), 17′ s.t. El Shaarawy (M), 33′ s.t. Carrol (T)

CLASSIFICA: Tottenham 13, Anderlecht 10, Monaco 6, Qarabag 4

Gruppo K:
Apoel – Sparta Praga: 1 – 3 Marcatori: 7′ p.t. Cavenaghi (A), 19′ s.t. Julis (SP), 33′ s.t. Lafata (SP), 43′ s.t. Lafata (SP)
Asteras – Schalke 04:  0 – 4 Marcatori: 29′ p.t. Di Santo (S). 37′ p.t. Choupo-Moting (S), 33′ s.t. Choupo-Moting, 41′ s.t. Meyer (S)

CLASSIFICA: Schalke 14, Sparta Praga 12, Asteras Tripoli 4, Apoel 3

Gruppo L:
Partizan – Augsburg:  1 – 3 Marcatori: 11′ p.t. Oumarou (P), 47′ p.t. Hong Jeong-Ho (A), 6′ s.t. Verhaegh (A), 44′ s.t. Bobadilla (A). Al 36′ s.t. espulso Zivkovic (P)
Athletic – Az:  2 – 2 Marcatori: 26′ p.t. Van Overeem (AZ), 42′ p.t. Sola (AT), 1′ s.t. San Jose (AT) su rigore, 44′ s.t. Janssen (AZ)

CLASSIFICA: Athletic Bilbao 13, Augsburg 9, Partizan 9, Az Alkmaar 4

Champions: Barca troppo forte, Juve l’orizzonte è l’Europa

(luca rolandi). Bisogna ragione a freddo e ad un giorno dall’epilogo della finalissima di Champions league, provo a scrivere una analisi serena del match e della stagione in bianco e nero. Dunque la Juventus esce sconfitta, con onore e qualche rimpianto, dalla finalissima con il Barcellona di Luis Enrique, un 3-1 netto che avrebbe potuto essere però evitato. Nessuno avrebbe pronosticato la Juve in finale. Il Barca si e anche vincente. La maturazione della squadra bianconera, agevolata anche dagli accoppiamenti, è comunque un segnale inequivocabile: la Juve per crescere deve diventare europea rivincere delle coppe.

Al netto di sfottò e applausi, che ci stanno tutti naturalmente, la Juventus all’Olimpico ha fatto il possibile. Ha preso una rete a freddo. ha lasciato un tempo ai Blaugrana, ma è riuscita a riorganizzarsi solo nella ripresa, per poi soccombere su contropiede. Qualche uomo non è stato all’altezza: Vidal nervoso, Pirlo affaticato, Tevez sotto tono. Contro la corazzata Barcellona, al grand completo, serviva la partita perfetta e un poco di fortuna, ne l’una ne l’altra si sono materializzate sul leggendario prato dei ragazzi del 2006. Proprio quei ragazzi hanno cercato di dare valore aggiunto all’assalto, inatteso, degli zebrati, benissimo Gigi Buffon, fortissimo e sempre più saggio, a intermittenza Pirlo, credo davvero, dopo una carriera straordinaria all’epilogo. Il possesso palla del Barca è stato spaventoso e il portierone bianconero ha fatto tre miracoli.

Barcellona epocale

I numeri e le statistiche non credo incidano, come le cabale e altre amenità. Ciò che conta è che il Barca è la squadra più forte del mondo, ha vinto 4 champions in dieci anni ed è sempre andata almeno ai quarti. Solo il Bayern è stato all’altezza. Non l’Inter, il Chelsea e lo stesso Real. Insomma i catalani sono una società ai vertici del calcio mondiale che punta a superare di slancio, Bayern permettendo, Milan e Liverpool, alla caccia degli eterni rivali del Real Madrid. Iniesta, Piquè, Xavi erano già la spina dorsale del Barca campione del 2006, poi sono arrivati altri fenomeni Messi, Neymar, Suarez, buon ultimo, folle ma spaventosamente efficace. Insomma Luis Enrique non è un genio o un santone ma ha plasmato una squadra che può ancora vincere per anni. La Juve avrebbe potuto anche portare il match ai supplementari magari vincere, ma va considerato che il suo obiettivo era giungere ai quarti, in considerazione della rosa e del deficit di qualità per aspirare veramente a vincere una coppa così importante. In ogni caso la stagione di Allegri è esattamente identica a quella del primo Lippi, scudetto e coppa, anzi migliore perché il viareggino fu sconfitto dal Parma in Uefa, mentre il livornese si dovuto inchinare nella Coppa più importante ai marziani catalani. Nel 1996 la Juve investì tanto e conquistò l’Europa. Ora la parola passa alla società. Per cercare di andare in fondo e quella dovrà essere la vocazione della Juventus del futuro, bisogna spendere per portare a Torino campioni veri, se si vuole vincere in Europa. L’esempio è il Bayern. Nel 2010 e 2012, in casa perse due finali. Con ostinazione e motivazione e grandi campioni si è andata a prendere il trofeo nel 2013. Così si fa. Il resto sono chiacchiere da bar.

Juve e maledizione Champions

La Juve ha un primato nella Coppa dalle grandi orecchie quello delle finali perse, superando anche il Benfica. Un rosario che parte da Belgrado per giungere a Berlino. C’è sempre qualcosa di storto o di malefico che costringe la Juve ha soccombere. Ma tra le finali perse almeno quella di Berlino è stata giocata. Non fu così a Belgrado, troppo forte l’Ajax, ad Atene dove per superbia la squadra fu superata da un abbordabile Amburgo, così come a Monaco con il Dortmud. Più equlibrate ma sempre con una Juve debole e impaurita le finali perse con Real e Milan.  6 finali sono tante troppe. La Juve deve provare a vincere e preparare la stagione per e sulla Champions o l’Europa League. Vent’anni sono troppi, gli stessi tifosi, potrebbero non accontentarsi più del primato indiscusso nella penisola. Intanto bentornata Vecchia Signora nell’olimpo del calcio. Serve un passo ulteriore. Guai a pensare di aver fatto il massimo. E lo sarebbe stato anche in caso di vittoria. Barca docet.