(daniele amadasi) Per la scrittrice e drammaturga britannica Agatha Christie un indizio è fine a se stesso, due indizi sono una coincidenza, tre indizi fanno una prova.
Per i vertici della Premier League, l’equivalente inglese della Lega Serie A italiana, il Manchester City a seguito avrebbe a suo carico ben 115 violazioni finanziarie nell’ambito dei bilanci economici degli anni 2018 e 2019 in cui il club era sotto il controllo diretto dell’Abu Dhabi United Group.
La mole delle accuse non comporta ad una condanna a prescindere dei Cityzens di Manchester, vincitori nelle ultime sette stagioni di sei massimi campionati inglesi (2017-2018, 2018-2019, 2020-2021, 2021-2022, 2022-2023 e 2023-2024), due Coppa d’Inghilterra (2018-2019 e 2022-2023), tre Supercoppa d’Inghilterra (2018, 2019 e 2024), una Uefa Champions League (2022-2023), una Supercoppa Uefa (2023) ed una Coppa del mondo per club (2023).
Entrando nel dettaglio delle accuse al Manchester City sono imputate le seguenti 115 violazioni, di cui 54 relative ad alterazioni di bilanci finanziari, 35 casi di mancata cooperazione con gli organi ispettivi, 14 episodi di falsificazione dei pagamenti degli stipendi ad allenatore e giocatore, 7 infrazioni delle regole finanziarie della Premier League e 5 infrazioni delle norme Uefa a livello di Fair Play Finanziario (FFP).
Il filone di indagini nei confronti del Manchester City è ben noto già dalla primavera 2019 quando la Juventus presieduta da Andrea Agnelli esonerò Massimiliano Allegri per fare posto in panchina a Pep Guardiola in vista di una possibile squalifica del club inglese dalle competizioni Uefa 201-2020; squalifica che poi non arrivò, mantenendo Guardiola alla guida dei Cityzens e facendo arrivare all’ultimo momento Maurizio Sarri alla guida dei bianconeri.
Corsi e ricorsi storici che hanno poi portato proprio alla Juventus, per violazioni finanziaria dei bilanci, alla squalifica di un anno dalle coppe europee Uefa nella stagione 2023-2024 a fronte di una puntuale penalizzazione subita nella classifica di fine campionato di Serie A 2022-2023, che potrebbero adesso vedere il Manchester City pagare un dazio pesante.
Campo della sfida fra Cityzens e Premier League sarà l’aula londinese dell’International Dispute Resolution Centre, con i due avvocati di parte, David Pannick per il club ed Adam Lewis per la Lega, che per il momento si pareggiano il costo delle rispettive parcelle lavorative fissate a quota 5’000,00 sterline all’ora.
Durata della partita in tribunale fissata in circa sei mesi a partire dalle udienze iniziali, con verdetto fissato entro fine marzo 2025.
Verdetto che potrò logicamente vedere il Manchester City assolto dalla accuse oppure dichiarato colpevole, con un possibile ventaglio di sanzioni che potrebbero andare da una semplice penalizzazione in classifica al termine del campionato 2024-2025 ad una più pesante cancellazione di alcuni titoli conquistati nel corso delle ultime sette stagioni (dalla 2017-2018 alla 2023-2024), senza escludere l’eventualità di una retrocessione d’ufficio in Championship, la Serie B inglese.
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