Alla scoperta del neopromosso Como

(daniele amadasi)  Dopo 21 anni e due moderni fallimenti il  Como calcio è tornato in Serie A, ottenendo la promozione diretta dal corrente campionato di Serie B 2023-2024.

Fondato nel 1907 con la denominazione di Como Football Club l’era moderna del Como è stata caratterizzata da una serie di incredibili andamenti ad altalene fra le diverse categorie professiniste del calcio italiano,
passando dalla doppia retrocessione che la portò direttamente dalla Serie A alla Serie C1 nel corso delle stagioni 1988-1989 (retrocessione in B) e 1989-1990 (retrocessione in C1), alla doppia promozione con la risalita dalla terza alla massima serie al termine delle stagioni 2000-2001 (promozione in B) e 2001-2002 (promozione in A), alla tripla retrocessione dalla Serie A alla Serie C nel corso delle stagioni 2002-2003 (retrocessione in B), 2003-2004 (retrocessione in C1) e 2004-2005 (retrocessione in C2).

Non iscrittasi al campionato di Serie C2 la formazione lariana, che nel corso di quasi cento anni di storia aveva cambiato denominazione per quattro volte (passando da
da Associazione Calcio Comense ad Associazione Sportiva Como ad Associazione Calcio Como a Como Calcio Spa), nel frattempo dichiarata fallita, ripartì dalla Serie D nella stagione 2004-2005 con la nuova ragione sociale di Calcio Como, per una nuova scalata alla massima serie durata vent’anni, attraverso una prima risalita in Serie B al termine della stagione 2014-2015, una nuova retrocessione in Lega – Serie C (stagione 2015-2016), un nuovo fallimento (primavera del 2017), una nuova partenza dalla Serie D con la denominazione di Como 1907 Srl (2017-2018), una nuova ricca proprietà estera (i fratelli Hartono) ed il ritorno in Serie A con la promozione al termine del presente campionato di Serie B 2023-2024.
Un Como 1907 dal sapore internazionale considerando la proprietà societaria indonesiana dei fratelli Hartono, la guida amministrativa del club al CEO inglese Dennis Wise (ex calciatore del Chelsea), la presenza come azionista all’1% dell’ex fuoriclasse francese Thierry Henry e la guida tecnica affidata all’ex calciatore spagnolo Cesc Fàbregas, seppure sprovvisto di patentino e per questo coperto dalla presenza in panchina dal gallese Osian Roberts.

Per la quindicesima volta nella sua storia pluricentenaria storia il Como disputerà il campionato di Serie A e le proprie gare interne nel suggestivo stadio comunale “Giuseppe Sinigaglia” (8’000 posti) situato fronte lago e soggetto nei prossimi mesi ad un veloce restyling per arrivare pronto per la nuova stagione, seppure ai nastri di partenza del massimo campionato 2024-2025 il club lariano risulta a livello sportivo italiano, quello con la proprietà in assoluto più ricca dal momento che il patrimonio dei due fratelli Hartono occupa, secondo quanto stimato dalla rivista Forbes, i posti numeri uno e due classa speciale classifica con Robert Hartono a quota 26,5 miliardi di dollari e Michael Hartono con 25,5 miliardi di dollari.

Per la cronaca al terzo posto della classifica patrimoniale troviamo Giorgio Armani (Olimpia Milano, basket) con 11,3 miliardi di dollari ed a seguire altri patron di squadre di calcio:
Rocco Commisso (Fiorentina 8.0 mld dollari), Dan Friedkin (Roma, 6.4 mld dollari), Famiglia Saputo (Bologna, 4.3 mld dollari), Renzo Rosso (LaneRossi Vicenza, Serie C, 23.7 mld dollari) e John Elkann (Juventus, 2.6 mld dollari).
Uscendo poi dai confini nazionali e sempre attraverso i dati di Forbes scopriamo anche che a livello internazionale nella classifica dei proprietari mondiali di club e società sportive i fratelli Hartono occupano l’ottavo posto con Robert ed il decimo con Michael, di una graduatoria che vede sul podio Steve Ballmer (121 miliardi di dollari, Los Angeles Clippers, Basket NBA) al primo posto, Mukesh Ambani (116 miliardi, Mumbai Indians, Cricket Premier League indiana) al secondo e Carlos Slim (102 miliardi, Real Oviedo, Calcio Serie B spagnola) al terzo.

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