Tutti gli articoli di Daniele Amadasi

Copa Sudamericana 2014: trionfa il River Plate

(daniele amadasi)  Superando per 2-0 l’Atlético Nacional di Medellin, nella gara di ritorno della finale di Copa Sudamericana e dopo l’1-1 dell’andata, gli argentini del River Plate si sono proclamati campioni sudamericani, alzando al cielo di Buenos Aires e davanti ai quasi 70’000 spettatori accorsi ieri al Monumental, la coppa della seconda manifestazione sudamericana per importanza per club, dopo la più nota Copa Libertadores.

Di Gabriel Mercado al 54′ e Gérman Pezzella al 58′ le reti che sono valse il trionfo in Copa Sudamericana da parte dei cosiddetti “millonarios”, capitanati da Fernando Cavenaghi ed allenati da Marcelo Gallardo, giunti al traguardo da vincenti e da imbattuti.
River Plate che in qualità di vincitore della Copa Sudamericana 2014, potrà adesso sfidare i connazionali del Club Atlético San Lorenzo de Almagro, vincitori della Copa Libertadores 2014, nella finale che mette in palio, attraverso due sfide di andata e ritorno, l’edizione 2015 della Recopa Sudamericana.

Qui Juventus: da Conte ad Allegri in 16 ore

allegri-juve(daniele amadasi)  Da Antonio Conte a Massimiliano Allegri, nel giro di sedici ore. E’ cambiata così all’improvviso e non senza scossoni, la direzione tecnica della Juventus edizione 2014-2015.
Alle ore 20 di ieri, martedì 15 luglio, il comunicato stampa della Juventus che attraverso un video ed una lettera aperta del Presidente Andrea Agnelli rendeva nota la rescissione consensuale del contratto fra società e tecnico, ringraziando altresì Antonio Conte per i successi ottenuti nelle ultime tre stagioni, ovvero tre scudetti e due supercoppe italiane.
Divergenze di natura tecnica e tattica derivanti dall’operato del duo di mercato Paratici-Marotta che hanno portato per la seconda volta in tre mesi al rifiuto di Conte di firmare il rinnovo contrattuale e poi alla decisione dello stesso oramai ex tecnico bianconero di interrompere dopo soli due giorni di ritiro la sua quarta avventura con la Juventus. Continua la lettura di Qui Juventus: da Conte ad Allegri in 16 ore

Brasile 2014: Germania Mondiale, Argentina d’argento, Olanda di bronzo

Germany(daniele amadasi)  Germania Campione del Mondo 2014 !!! Grazie ad una magia di Mario Götze al 113.esimo minuto del secondo tempo supplementare la Germania di Joachim Löw ha raggiunto per la quarta volta nella sua storia il gradino più alto del calcio mondiale, a 24 anni di distanza dall’ultimo trionfo targato Italia 1990. Secondo posto finale quindi per l’Argentina di Alejandro Sabella, tradita per l’ennesima volta da Lionel Messi, incapace di risultare decisivo con la maglia albiceleste della propria nazionale. Germania doveva essere, soprattutto dopo la straripante vittoria per 7-1 in semifinale contro il Brasile padrone di casa,  e Germania è stata, perché a vincere l’edizione 2014 dei mondiali brasiliani è stata la squadra in assoluta più forte, compatta in ogni settore del campo ed in grado di mettere in luce le sue principali stelle, partendo daThomas Müller e finendo con Miroslav Klose, nuovo miglior marcatore di sempre di tutti i mondiali, con 16 reti davanti al brasiliano Ronaldo. Continua la lettura di Brasile 2014: Germania Mondiale, Argentina d’argento, Olanda di bronzo

Serie B: dal fallimento alla promozione, trionfo Cesena

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(adriano ancona)  E’ la promozione di Bisoli, timoniere che anche stavolta ha fatto breccia nel cuore del Cesena. Ma il pensiero non può che spostarsi sull’inizio di questo campionato, quando la società – passata nel frattempo da Igor Campedelli e Giorgio Lugaresi – ha fatto fatica rimettere insieme i cocci. Affidandosi al senso di appartenenza che uno come Rino Foschi, nativo di Cesena, poteva avere unito al livello di esperienza dietro una scrivania. Romagnoli in serie A, dopo due anni in cadetteria. Doppio 2-1 sul Latina, nella finale play-off in cui a tratti emerge anche il timore di non farcela.

Succede per quasi un’ora – intervallo compreso – quando il Cesena si trova a dover maledire l’1-2 di Cisotti al tramonto della gara di andata. A quel punto qualsiasi vittoria del Latina vorrebbe dire che la serie A è sfumata. Con tanto di regola rispettata anche stavolta, quanto alla terza classificata che poi viene promossa tramite i play-off. Invece no, se la Sampdoria è stata un’eccezione (due anni fa) adesso c’è anche il Cesena. Quella Samp dalla quale, per inciso, i romagnoli hanno preso in prestito Volta, un pilastro della difesa. E sempre i blucerchiati sono stati il trampolino per Guido Marilungo, anche stavolta arrivato a gennaio (come nel 2011 a Bergamo) e uomo-promozione come già gli era accaduto a Lecce e all’Atalanta.

Scongiurato dunque il pericolo di cadere nuovamente ai piedi del Latina, dopo lo scontro diretto al Manuzzi – penultima giornata – che per il Cesena era stato disastroso. Mai battuti i laziali nella regular season, come peraltro era accaduto col Modena (superato dai bianconeri in semifinale). Ci sarebbe la strada spianata verso la serie A se soltanto Cisotti non mettesse in disordine i piani del Cesena con un gol quasi allo scadere. Di Volta e Marilungo, a cavallo della pausa, i gol romagnoli che segnano lo strappo più grande. Nel ritorno al Francioni è ancora Marilungo protagonista – assist e rigore procurato – dopo l’1-0 del Latina con Bruno da fuori area. Defrel si inserisce sul secondo palo e pareggia, poi il rigore di Cascione è la firma in calce sul trionfo.