Supercoppa Italiana 2019: a Riad trionfa la Lazio nel 3-1 alla Juventus

(daniele amadasi)  Il cielo di Rihad (Arabia Saudita) si è colorato di biancoceleste grazie alla vittoria della Lazio nella finalissima di Supercoppa Italiana 2019 per 3-1 (1-1) ai danni della Juventus.

Per la quinta volta nella sua storia la Lazio si è quindi aggiudicata la sfida che mette di fronte i campioni d’Italia in carica (la Juventus) ed i vincitori della Coppa Italia (Lazio) edizioni 2018-2019, superando la Juventus ed infliggendo ai bianconeri, dopo quella in campionato, la seconda sconfitta stagionale.
Terminato il primo tempo in pareggio per 1-1 per via delle marcature di Luis Alberto (1-0 al 16′) e di Paulo Dybala (1-1 al 45′), la finalissima di Rihad si è decisa nel corso della ripresa con i gol siglati da Senad Lulic (2-1 al 73′) e nei minuti di recupero da Danilo Cataldi (94′) sugli sviluppi di una punizione che aveva portato all’espulsione per doppia ammonizione di Rodrigo Betancur (93′) nella fila bianconere.

Mentre la Lazio del Presidente Lotito guidata in panchina da Simone Inzaghi si gode un nuovo successo dopo la vittoria della Coppa Italia 2018-2019, la Juventus di Maurizio Sarri, già sconfitta dai romani in campionato, vede sfuggire per la settima volta in 15 edizione il successo della Supercoppa, subendo anche le immancabili polemiche per una formazione iniziale caratterizzata dalla presenza in campo fra i titolari di De Sciglio e Demiral al posto di Danilo e De Ligt e del tridente offensivo a scapito della copertura in mediana.

Il tabellino della Supercoppa Italiana 2019: Juventus-Lazio 1-3.
Marcatori 17′ Luis Alberto (Lazio), 45′ Dybala (Juventus), 73′ Lulic (Lazio), 94′ Cataldi (Lazio).
Juventus (4-3-3): Szczesny; De Sciglio (55′ Cuadrado), Bonucci, Demiral, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic, Matuidi (76′ Douglas Costa); Dybala, Higuain (66′ Ramsey), Ronaldo.
A disposizione: Buffon, Pinsoglio, De Ligt, Danilo, Rugani, Emre Can, Rabiot, Pjaca, Bernardeschi. Allenatore: Maurizio Sarri.

Lazio (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic Savic, Leiva (64’Cataldi), Luis Alberto (67′ Parolo), Lulic; Correa, Immobile (81′ Caicedo).
A disposizione: Proto, Guerrieri, Bastos, Patric, Marusic, Berisha, Anderson, Jony, Adekanye. Allenatore: Simone Inzaghi.

Ammoniti: Matuidi (Juventus) Leiva, Luis Alberto e Cataldi (Lazio). Espulso: 94′ Bentancur (Juventus) al 49′ st per doppia ammonizione.
Arbitro: Calvarese di Teramo.
Recuperi: 2′ e 3′.
Spettatori: 25’000.

L’aggiornato albo d’oro della Supercoppa Italiana.
8 successi: Juventus (1995, 1997, 2002, 2003, 2012, 2013, 2015 e 2018) e Milan (1988, 1992, 1993, 1994, 2004, 2011 e 2016).
5 successi: Inter (1989, 2005, 2006, 2008 e 2010) e Lazio (1998, 2000, 2009, 2017 e 2019).
2 successi: Napoli (1990 e 2014) e Roma (2001 e 2007).
1 successo: Fiorentina (1996), Parma (1999) e Sampdoria (1991).

Mondiale per club 2019: Firmino per il trionfo Liverpool

(daniele amadasi)  Grazie alla rete siglata dal brasiliano Roberto Firmino al minuto 99′ della finalissima contro i sudamericani del Flamengo, il Liverpool si è aggiudicato il titolo mondiale per club 2019.

Questo l’esito  scaturito dalla sfida andata in scena allo Stadio internazionale Khalifa di Doha, fra gli inglesi del Liverpool campioni d’Europa in carica dopo il successo della Uefa Champions League 2018-2019 ed i brasiliani del Flamengo vincitori della Copa Libertarores 2019.
Terminati i tempi regolamentari a rete bianche la gara che aggiudicava il Mondiale per club 2019 è stata decisa nel corso dei tempi supplementari dalla rete di Firmino, già protagonista nella semifinale vinta dal Liverpool per 2-1 sui messicani del Monterray.
Di contro il Flamengo dopo avere avuto la meglio in semifinale per 3-1 contro i sauditi dell’Al-Hilal ha retto agli assalti dei Reds per 99 minuti, arrivando a soli 21 minuti dalla possibilità di giocarsi il titolo ai calci di rigore.

Il tabellino della finalissima di Doha.
Liverpool (Inghilterra) – Flamengo (Brasile) 1-0 dts; marcatore: 99′ Flamino.
Formazione Liverpool (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold, Gomez, Van Dijk, Robertson; Henderson, Keita (100′ Milner), Oxlade-Chamberlain (75′ Lallana); Mane, Firmino (105′ Origi), Salah (120′ Shaqiri). Allenatore: Klopp.

Formazione Flamengo (4-3-3): Alves; Rafinha, Caio, Mari, Filipe Luis; Arao (120′ Berrio), Gerson (102′ Lincoln), De Arrascaeta (77′ Vitinho); Ribeiro (81′ Diego), Gabriel Barbosa, Bruno Henrique. Allenatore: Jorge Jesus.
Ammoniti: Mane, Salah e Milner nella fila del Liverpool, Vitinho e Diego in quelle del Flamengo.

L’albo d’oro della Coppa del Mondo per club FIFA.
2000 (edizione sperimentale): Corinthians (Brasile).
2005: San Paolo (Brasile).
2006: Internacional Porto Alegre (Brasile).
2007: Milan (Italia).
2008: Manchester United (Inghilterra).
2009: Barcellona (Spagna).
2010: Inter (Italia).
2011: Barcellona (Spagna).
2012: Corinthians (Brasile).
2013: Bayern Monaco (Germania).
2014: Real Madrid (Spagna).
2015:Real Madrid (Spagna).
2016: Barcellona (Spagna).
2017: Real Madrid (Spagna).
2018: Real Madrid (Spagna).
2019: Liverpool (Inghilterra).

Champions League: Atalanta agli ottavi con Juve e Napoli, Inter out

(daniele amadasi)  La fase a gironi della Uefa Champions League 2019-2020 ha decretato i propri verdetti al termine delle sei giornate e delle complessive 96 partite disputate, promuovendo le prime due classificate di ogni raggruppamento agli ottavi di finale e relegando le terze classificate alla disputa della fase a play-off  della Uefa Europa League a partire dai sedicesimi di finale.

Sedici quindi le squadre qualificate alla fase a play-off ad eliminazione diretta della Champions League, in rappresentanza di sole cinque nazioni europee, considerando la presenza delle quattro spagnole Real Madrid, Barcellona, Atlético Madrid e Valencia, delle quattro inglesi Manchester City, Liverpool, Chelsea e Tottenham Hotspur, delle tre italiane Juventus, Atalanta e Napoli, delle tre tedesche Bayern Monaco, Red Bull Lipsia e Borussia Dortmund e delle due francesi Paris Saint Germain ed Olympique Lione.

Retrocesse, in qualità di terze classificate, ai sedicesimi di finale di Europa League la belga Brugge, la greca Olympiakos Pireo, l’ucraina Shakhtar Donetsk, l’italiana Inter, la tedesca Bayer Leverkusen, l’austriaca Salisburgo, la portoghese Benfica e l’olandese Ajax, semifinalista della passata edizione di Champions.

Fuori dai giochi europei dopo la sola fase di qualificazione a gironi i turchi del Galatasaray, i serbi della Stella Rossa Belgrado, i croati della Dinamo Zagabria,  i ceki dello Slavia Praga, i francesi del Lille, i belgi del Genk e le due russe Lokomotiv Mosca e Zenit San Pietroburgo.

Da febbraio 2020 la Champions quindi entrerà  nel vivo con la fase a play-off ad eliminazione diretta attraverso le classiche doppie sfide di andata e ritorno che porteranno dagli ottavi di finale alla finalissima di Istanbul (Turchia), passando per la disputa dei quarti di finale e delle semifinali.
Il tutto in attesa dei sorteggi previsti per lunedì 16 dicembre alle ore 12.00 presso la sede Uefa di Nyon in Svizzera.

Per la Juventus di Maurizio Sarri qualificatasi come prima classificata, cinque possibili avversarie: il Real Madrid, il Tottenham Hotspur, il Chelsea, il Borussia Dortmund o l’Olympique Lione, in rigoroso ordine di pericolosità.
Sei invece le possibili avversarie per l’Atalanta di Giampiero Gasperini: il Liverpool campione d’Europa in carica, 
il Barcellona, il Bayern Monaco, il Paris Saint Germain, il Valencia o il Lipsia.
Sei anche
 le possibili avversarie del Napoli del neo allenatore Gennaro Gattuso subentrato all’esonerato Carlo Ancelotti : il Barcellona, il Bayern Monaco, il Manchester City, il Paris Saint Germain, il Valencia o il Lipsia.

Match di andata degli ottavi di finale previsti per le serate di martedì 19, mercoledì 20, martedì 25 e mercoledì 26 febbraio 2020. Return match programmati invece per le serate di martedì 10, mercoledì 11, martedì 17 e mercoledì 18 marzo 2020.
A seguire le doppie sfide dei quarti di finale (7-8 e 14-15 aprile) e delle semifinali (28-29 aprile e 5-6 maggio) in vista della definizione delle due squadre che si contenderanno il massimo titolo europeo per club nella finalissima di sabato 30 maggio 2020 allo Stadio Olimpico Atatürk di Istanbul, in Turchia.

Copa Sudamericana 2019: apoteosi Independiente del Valle

(daniele amadasi)  La Copa Sudamericana 2019 vola in Ecuador grazie al successo firmato dall‘Indipendente del Valle nella finalissima disputata lunedì 9 dicembre all’Estadio General Pablo Rojas di Asunción (Paraguay) per 3-1 (2-0 all’intervallo) ai danni degli argentini del Colon.

Avanti per 2-0 al riposo grazie alle reti segnate dal 26.enne difensore Fernando Leon (25′) e dal 30.enne centrocampista Jhon Sanchez (42′) e dopo avere evitato la marcatura argentina per via del rigore sbagliato dall’attaccante argentino Luis Miguel Rodriguez (55′), l’Indipendente del Valle ha vissuto un finale di gara molto elettrico considerando che il Colon ha riaperto le sorti al minuto 89′ andando in gol con il difensore Emanuel Olivera.
Nell’ambito dei sette minuti di recupero concessi dall’arbitro brasiliano Claus, si è difatti giocata una mini gara, chiusa al 90’+6′ dalla marcatura del 25.enne centrocampista ecuadoregno Cristian Dajome, per il 3-1 finale che ha mandato in estasi i tifosi del Valle e di tutti gli abitanti della cittadina di Sangolquí.

Grazie a questo successo l’Indipendente del Valle andrà a sfidare i brasiliani del Flamengo, vincitore della Copa Libertadores , nella finalissima della Recopa Sudamericana 2019.

Di seguito ed infine riportiamo l’albo d’oro della Copa Sudamericana.
2002: San Lorenzo (Argentina)
2003: Club Sportivo Cienciano (Perù)
2004: Boca Juniors (Argentina)
2005: Boca Juniors (Argentina)
2006: Pachuca (Messico)
2007: Arsenal de Sarandi (Argentina)
2008: Internacional (Brasile)
2009: LDU Quito (Ecuador)
2010: Independiente (Argentina)
2011: Università de Chile (Cile)
2012: San Paolo (Brasile)
2013: Lanús (Argentina)
2014: River Plate (Argentina)
2015: Santa Fe (Colombia)
2016: Chapecoense (Brasile)
2017: Independiente (Argentina)
2018: Athletico Paranaense (Brasile)
2019: Indipendente del Valle (Ecuador)